E si …. la quota inizia a scendere, purtroppo ….
Ho letto da qualche parte di recente qualcuno che ci saliva, è mi è tornata la voglia di rivedere quei posti.
Dall’Allievi sono solo scesa in una giornata di pioggia, abbiamo dovuto troncare li il sentiero Roma. Ricordo solo vagamente il percorso e la passeggiata in piano fino a San Martino.
L’anno scorso sono tornata la in inverno, ciaspole e/o ramponi, inizio di un periodo che, seppur per poco tempo, mi ha regalato momenti felici, per cui questa volta non devo esorcizzare nulla.
Parto alla solita ora ma la strada e’ un po’ piu’ lunga di quel che pensavo. Inoltre, hanno messo a pagamento il parcheggio appena arrivati in paese. A dire il vero, il parcheggio laggiù in fondo mi è pure tornato piu’ comodo
Stranamente ricordo e riconosco il percorso. Ogni tanto mi stupisco: vuoi dire che la Ginkgo Biloba funziona?
Inizio a percorrere il sentiero a fianco del torrente. Veloce, per quanto posso essere veloce io, che se ho sbagliato strada devo tornare e non e’ presto. Ovviamente non c’era nessuno al parcheggio a cui chiedere e nessuna indicazione. Meno male che c’ero gia’ stata!
La strada e’ giusta. Finito l’asfalto (poco, per fortuna) trovo un mega parcheggio per le macchine :( e io mi saro’ già sciroppata una bella mezz’ora. E qui il primo dubbio: 4 ore da San Martino o da qui? Non lo sapro’ mai, perché il cartello sul quale mi sono affidata io per calcolare i tempi e’ più avanti, diceva 3 ore mentre io sono salita in 3 ore e mezza …. ma andiamo con ordine.
Oggi mi sento piu’ orso che mai e le poche persone che sono li al aprcheggio e stanno facendo colazione mi infastidiscono. O meglio, spero che nessuno mi rivolga la parola, sono troppo triste per mettermi a chiacchierare, sorridere e far finta che tutto vada bene.
Proseguo. Cartina alla mano perché non ho proprio voglia di sbagliare.
Man mano riconosco i posti, la mancanza della neve non modifica piu’ di tanto ed ho perfettamente in mente il grosso masso del bivio.
Fin qui la valle è davvero incantevole, una cornice montana unica, un torrente dalla acque cosi limpide, complice un fondale adatto, offre degli scorci di un azzurro-verde magnifico.
Poche foto salendo, come al solito, mi rifaro’ in discesa.
Arriva il mio masso e inizio a salire. E’ ripido ma, complice un bel freschino, mi sembra di mantenere un buon passo.
Arrivati al ponte, la meta della nostra gita invernale, voglio fare la prima sosta. Sorpasso 4 spagnoli, non volevo farlo, tra poco mi fermo, ma si sono fermati e non potevo fare altrimenti.
Il ponte. Cavolo! Ma quanta strada facemmo quel giorno!
Non faccio in tempo a cercare di fare 2 foto che 2 dei 4 spagnoli mi raggiungono. Hanno lasciato indietro gli altri e hanno allungato il passo. Si fermano con me sul ponte …. Ecchecavolo! Uffi! Non mi va di fermarmi se ci sono anche loro. Prendo la barretta e mangiucchiandola continuo la salita.
Certo che il bosco è davvero lungo! Lo diceva qualcuno che era infinito. Infinito non direi, per infinito intendo qualcosa che non mi piace, mi annoia o mi stanca. Questo è invece un bel bosco, fresco, lungo ma piacevole.
Finalmente sono al sole,il bosco è finito ed io mi permetto la sosta. Ho viaggiato ancora parecchio dalla decisione della sosta alla sosta vera e propria. Cercavo un masso fuori dal sentiero ma al sole. Alla fine mi sono dovuta arrendere, masso sul sentiero, non ci sono altre possibilità.
Gli spagnoli mi sa che sono tornati indietro. Non ho incontrato nessuno durante la salita, non sta salendo nessuno dietro di me.
Mangio, 10 minuti e gia’ mi annoio. E’ ora di ripartire.
Arrivo al Pian di Zocca, bellissimo, ed intravedo lassu’ il rifugio. Cavolo …. c’è ancora un bel pezzo di strada. Inizio a pensare che non starò nei tempi e questo mi disturba. Cosi cerco di attraversare in fretta la piana per riprendere la salita. Gli ultimi 100 metri saranno pero’ per me infiniti. Sono stanca e sto pagando lo scotto di aver fatto solo una sosta di 10 minuti! Io ho bisogno di fermarmi più spesso …. mannaggia al mio essere orso e agli spagnoli!
Mi fermo un momento, seduta su un sasso senza neppure togliere lo zaino. Riprendo. Ora il passo è lento ma salgo. Ogni volta che guardo su vedo il rifugio sempre troppo in alto, fino a che non guardo più.
E ci manca poco che vado a sbattere contro il vecchio rifugio (l’Allievi, credo).
Si. Finalmente ci sono arrivata.
4 ore e mezza dal parcheggio di San Martino.
Mi sento demoralizzata, speravo di aver ripreso in pieno ed invece ancora un po’ ci devo lavorare.
Alla fine, pero’, mi sa che i metri di dislivello non sono mica 1.355 come dice la relazione, ma 1.472 come dice la matematica.
Certo, dal bivio la dava in 3 ore ed io sono salita in 3 ore e mezza ….. che menate che mi sto facendo! Penso a questo molto probabilmente per non pensare ad altro, alle ultime notizie, al nuovo lavoro, all’amico che mi sta abbandonando …. Meglio pensare a quanto sono pippa piuttosto che a tutto il resto; d’altra parte, vengo in montagna anche per questo, per staccare la spina dopo la settimana che troppo spesso è pesante.
Mi siedo. Mangio. Mi guardo intorno. Arrivano i primi del sentiero Roma (beati loro!).
Turisti di giornata ce ne sono pochissimi. Non ho incontrato nessuno salendo, quindi quei pochi sono partiti ben prima di me.
Non attacco bottone stavolta. Saluto solo e basta, me ne sto nel mio brodo a riposarmi, a guardare la cartina, a godermi il caldo sole di fine estate.
Mi riposo fino quasi alle 3, poi inizia la discesa. Metto in conto 4 ore, un po’ per la lunghezza del percorso, un po’ perché voglio fare delle di foto.
Poca gente che sale, mi aspettavo di trovarne di piu’.
Ad un certo punto mi rendo conto che i tempi della macchina fotografica si stanno allungando: non mi sono resa ancora conto che il pomeriggio è quasi finito!
E’ incredibile come sia passata in fretta questa giornata! No, non in fretta, non rende l’idea. Diciamo che mi stupisce il fatto che sono passata di qui quasi 10 ore fa, a me sembra di esserci passata solo qualche minuto fa. Il tempo oggi non ha avuto corso per me, non mi è pesato nulla: ne’ il dislivello, ne’ la lunghezza del percorso, né la solita noia della discesa.
L’unica nota stonata è la caviglia che mi fa male, torna i disturbo della scorsa settimana. Si e’ infiammato qualcosa e non mi piace per nulla. Saranno gli scarponcini? Per scendere devo slacciarlo. La prossima volta metto gli altri scarponi, anche se pensanti. O provo a fare una gita piu’ corta. Insomma, devo fare un po’ di prove per capire cosa mi infiamma cosi la caviglia :(
Anche in basso c’e’ poca gente.
In particolare, ho incontrato 2 ragazzi, lui mi ha salutato con un sorriso ed una dolcezza infinita e questo mi ha toccato in modo particolare …. allora c’e’ ancora qualcuno capace di serenità?
Finita anche questa giornata. Il fatto di andare il sabato mi permette di arrivare a casa tardi, ho la domenica per recuperare ….. sintomo di invecchiamento …. una volta non ne avevo bisogno :)
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