Fa caldo, ma è il primo we di bel tempo dopo innumerevoli di acqua. Non mi posso permettere mete che siano piu’ di
Parto da sola. Ci sono 3 strade per arrivare all’Alpe di Cerano ed io prendo quella che non ho ancora percorso. Ovviamente canno il bivio per cui mi ritrovo di nuovo ad Argegno. E si che ero tutta attenta per non sbagliare … chissà dove era …
Cmq, riprendo la strada che ho fatto la scorsa domenica con Stefano e in breve sono all’Alpe.
C’è già qualche merendero che ha piantato la tenda. Qualche macchina e un cielo umido e afoso mi aspettano.
Caffè, scarponi e parto.
Il sentiero ormai lo conosco a menadito ma neppure stavolta fotograferò; al limite al ritorno.
Fa caldo ma non tantissimo e arrivo al rifugio perfettamente in linea con i tempi del cartello.
Non mi fermo e proseguo per la cima.
Quello che mi ha spiegato Andrea mi ha aiutato a non sbagliare sentiero all’inizio. Arrivo alle catene e alle trincee. Qui qualche foto la faccio perché non sono sicura di rientrare da questa parte.
C’è poca gente che sale la cima e questo mi va benissimo. C’è qualche passo un po’ lungo ma lo faccio con la gamba sana e, dove mi occorre, mi aiuto con la catena per salvaguardare il ginocchio.
In cima un po’ una delusione. Erba. Moscerini. Sassi pochi. Rondini a mille che sono la sorpresa piu’ bella.
Inutile, qui in cima non ci si puo’ fermare anche perché è pieno di ortiche.
Chiacchiero con 2 ragazzi (oddio …. avranno la mia età …. ) che hanno una splendida bastardina.
Ho visto il sentiero che scende dall’altra parte ma inizia già con le catene ed io non voglio sforzare il ginocchio. Devo fare le cose con calma. Scendo da dove sono venuta.
C’è un punto del sentiero in cui compare un bivio. Li mi fermo per riposare, mangiare qualcosa e fare un po’ di foto. Ovviamente chi sale non prende l’altro ma prende quello in cui sono seduta io :) E’ pazzesco ma è cosi che funziona.
Scendendo vedo quel sentiero dietro al rifugio che porta in Svizzera e decido di fare 4 passi di li. E’ in piano per cui va benone. Mi permetto qualche foto ai fiori (le orchidee sono bellissime!) e poi torno sui miei passi.
Alla macchina non riconosco piu’ il parcheggio. Non oso pensare cosa sarà qui d’estate. Già io non sopportavo le urla dei papa’ che giocano con i figli, come faranno loro? Mah …
Rientro a Milano tranquillo. Benza in Svizzera cosi il viaggio mi costa un po’ di meno.
A casa inizio a pensare alla settimana prossima, inizio a preparare le cose del campeggio …
Il ginocchio: un piccolo dolorino. Per adesso ghiaccio e vediamo domani ...
2 commenti:
Come si deduce da un passo del tuo racconto, non riconosco più il sentiero invaso com'è dall'erba. Lo stesso per la cima. Due mesi fa, il 20 aprile, le trincee erano invece invase dalla neve.
IL parcheggio poi, pieno di macchine contro le 3-4 di quella freddina domenica di fine aprile (ma passare x quei 300 metri dove la strada si riduce a una strettoia?).
A compensare l'affollamente ci sono i fiori che rallegrano l'ambiente.
Andrea62
Ciao Silvia,il Sasso Gordona la prima volta che vi salii,è stato dalla strada per il monte Bisbino (è stata bella lunga),poi da Erbonne: la cosa che mi interessava era la visita a tutto il comprensorio fortificato (galleria compresa con tanto di entrata e uscita dall'altra parte,pochi metri sotto la vetta) e la caverna con le postazioni per mitragliatrici) che ho avuto il piacere di visionare.Ciao,ALBY
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