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19 marzo 2010

Monte Coltignone m 1.479– 14 Marzo 2010

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E con questa gita vi racconto anche la novità: non sono più milanese!
O meglio, milanese di nascita lo rimarrò sempre ma c’e l’ho fatta e mi sono trasferita a Ballabio!
Si si, non è la Vallèe, lo so, ma da qui è più facile arrivare a Milano e, cosa da non sottovalutare, costa molto meno e finché ci saranno i miei genitori troppo lontano non posso andare.
Quindi eccomi qui a raccontare la mia prima avventura da “ballabiese” :)

Fatto il trasloco devo ancora sistemare un sacco di cose, compresa la casa di Milano, ma come fare a stare a casa oggi con la bella giornata che c’è?
Chi è andato in montagna tra ieri e oggi ha rischiato la scottatura :) Le giornate sono bellissime e allora via.
Mi alzo alla solita ora. Con calma faccio colazione, sistemo Isi, preparo lo zaino e alle 9 mi avvio verso Pian dei Resinelli … il bello di abitare qui :)
Pensavo di trovare piu’ ressa, ma non ho fatto conto con le famiglie “dormiglioni” (trovero’ bel pieno al ritorno). Parcheggio e via verso quell’obbrobrio che è il grattacielo. Il mio “sentiero” parte da li dietro. Ho in macchina le ciaspole ma non le porto. Secondo me non servono. E poi sono solo 200 m di dislivello!
In effetti non servono. Il terreno è ben battuto e la traccia tranquilla, tranne qualche piccolo pezzetto ghiacciato che mi impone attenzione.
Appena preparo i bastoni mi accorgo che ho perso una delle storiche rotelle, e ora mi rendo conto di quanto siano utili nella neve!
Sto attenta, sono sempre convalescente, e pian piano mi avvio verso lo splendido Parco Valentino. Nonostante sia stata ormai diverse volte in Grigna di qui non mi ci sono mai avventurata.
E’ molto bello, molto adatto alle famiglie. C’è pure un museo che oggi, ovviamente, è chiuso.
Incontro poca gente. In cima solo 2 signori e poi 2 ragazzi e poi piu’ nessuno.
Mi metto a guardare intorno, faccio un paio di panoramiche, guardo la cartina che miracolosamente è uscita fuori da uno dei sacchetti ancora da sistemare e cerco di capire le montagne che ho intorno. Inutile, fatica sprecata. A parte le piu’ conosciute le altre per me rimangono un mistero.
Non è la prima volta che sono sopra Lecco ma ora guardo tutto con occhio diverso. Ora non ho un’ora e mezza di strada in macchina per arrivare a casa. Ora sono qui e quassù ci posso venire quando voglio, anche solo per bere un caffè. Mi godo questa sensazione che per adesso è ancora strana. E mi crogiolo un po’ al sole. Non ho portato cibo visto che sapevo che sarei rientrata per pranzo, ma la banana ed il caffè si, cosi mi consolo guardando il cielo meraviglioso e le cime splendide che ancora non posso salire.
Scendo. Passo dal museo e mi avvio verso casa. Mentre sto facendo una foto allo scempio del grattacielo mi avvicina un signore con una faccia simpatica e mi dice che li, 60 anni fa, c’era un trampolino e uno skilift che arrivava fino alla cima del Coltiglione. Quando ha messo gli sci per la prima volta è sceso proprio da li, dove eravamo fermi noi e siccome laggiù c’era un mucchio di letame … ci è finito dentro :D
Poi mi saluta e se ne va.
Spettacolari questi incontri!


Quota partenza: m 1.280
Quota arrivo: m 1.479
Dislivello, secondo il mio altimetro: m 199
Tempo totale di marcia comprensiva di soste e foto: direi che questa volta proprio non fa testo …




1 commento:

Anonimo ha detto...

Se avessi dovuto scommettere, avrei detto che ti trasferivi a Canzo... invece evidentemente per Canzo ti accontenti della cittadinanza onoraria che avrei presto... ;-))
Complimenti per la scelta, e tanta (benevola) invidia.

Luca A.