Sono stanca, il lavoro, con i saldi, non mi risparmia e penso con ansia al viaggio in macchina. Mi verrà sonno, cosi come lunedì scorso; solo che lunedì mi sono fermata a dormire in autogrill (tanto pioveva) per poi godermi una splendida giornata di sole lassu’ tra i monti, sempre del parco del Monte Avic. Questa volta non posso farlo e allora: termos di caffè e a nanna presto.
Autostrada. O almeno cosi credevo. Chiusa. Fino ad Agrate ….. Non posso ripetere tutto quello che mi è passato per la mente, ma mi armo di pazienza e cerco di fare attenzione ai cartelli che mi riporteranno sull’autostrada. E’ ora che la pianti di dire che mi perdo dappertutto visto che anche questa volta non ho avuto problemi, nonostante a volte la segnaletica non fosse ottimale, a orientarmi e a trovare la strada giusta. Ma ho perso un po’ di tempo e l’autostrada è chiusa anche in direzione Milano …. Chissà al rientro stasera!!!
Arrivo al parcheggio alle 8:30 …… e non c’è posto! E’ la prima volta che vengo di domenica d’estate e non mi aspettavo questo affollamento. Quando sono scesa poi mi sono resa conto che l’affollamento del mattino era niente rispetto a quello che avrei trovato al pomeriggio!
Ma andiamo con ordine.
Vedo un gruppo piuttosto sostenuto salire, mentre io ancora medito su dove lasciare la macchina.
Penso: andranno al Barbustel. Il mio monte non credo lo salga molta gente ed è questo il motivo della mia scelta. Ho bisogno di stare da sola, di fare la mia salita in solitudine immersa in questo ambiente meraviglioso del parco.
Finalmente decido che la macchina è meglio lasciarla giu’ davanti al centro visitatori, mi preparo e parto.
All’inizio del sentiero c’è un ragazzo che mi porge un depliant del parco. E cosi mi distraggo e credo di aver perso il bivio. Torno indietro per scoprire che no, non ho perso il bivio, era piu’ in la.
E alla fine inizio la mia salita alle 9.
Giornata bellissima anche se un po’ calda. Cammino bene, mi sento bene e mi importa poco della pioggia che posso eventualmente prendere al pomeriggio.
Piccolo dubbio al bivio ma la relazione parla chiaro: proseguire a destra. E a destra vado.
Sono sempre nel bosco, ma oltre al canto degli uccellini sento vociare. Urca ….. Davanti a me c’è il gruppetto che ho visto all’inizio! Vanno proprio lenti se li ho ripresi, ma il problema è un altro: sono talmente sfasata che non ho voglia di interagire con loro. Mi fermo e medito: l’alternativa è tornare indietro e mi sembra molto stupido e quindi mi incammino. Il gruppo è gentilissimo e si ferma in toto per farmi passare. Dicono che corro …. hi hi hi ……
Arrivo all’alpeggio e li faccio sosta. Sono a piu’ di metà strada ed inizio a vedere che i miei tempi sono finalmente decenti. Non c’è acqua alla fontana ma io sono ben fornita. Mangio una barretta e poi mi avvio verso il colle.
Vedo la cima e quando alzo la testa la vedo ora vicina, la rialzo e sembra ora lontanissima!
Il gruppo mi segue sempre ma a debita distanza. Inizio la cresta, un po’ ventosa ma mi asciuga il sudore.
Sono in cima in un battibaleno, con un bel gregge di caprette che mi sta aspettando.
Foto di rito alla madonna, autoscatto e poi libero la cima per il gruppone che intanto ha attaccato la cresta.
Tenere a bada le caprette non è facile, devo tenere a portata di mano un bastone ed è sufficiente farlo vedere perché si allontanino …. per tornare dopo pochi secondi a curiosare.
Il sole intanto è sparito dietro alle nuvole, giu’ è brutto già da un po’, è ora di rientrare e fare le foto che non ho fatto in salita.
E qui l’amara sorpresa: le caprette mi hanno adottato come il loro pastore :(
E mi tallonano, nel vero senso della parola. Le ho a pochi cm da me.
Mi fermo.
Si fermano.
Riparto.
Ripartono.
Mi guardano. Aspettano un mio gesto per far qualcosa. Quando mi fermo di piu’, per fotografare, loro iniziano a mangiucchiare l’erbetta; ma non appena riparto, loro dietro.
Arrivo al colle piuttosto seccata: e io che volevo starmene sola soletta!
Aspetto che il gruppo scenda, cosi magari le caprette seguono loro.
Macchè …. Aspettano me ….. mi accompagnano fino alla baita poi, per fortuna, li si fermano mentre io continuo finalmente sola la mia discesa.
Ho fatto foto, litigato con le caprette ma la discesa è lenta lo stesso. In salita non ho problemi con il ginocchio, in discesa invece ho un po’ paura e cosi vado piano piano. Speriamo di migliorare un po’ …
Dell’invasione delle macchine al parcheggio ho già parlato. Rientro a casa con calma, qualche piccola coda per i lavori in corso mentre l’autostrada non l’hanno chiusa ad Agrate, per fortuna!
3 commenti:
Le capre a volte sono socievoli come i cani...
Ricordo qualche anno fa di aver incontrato una capretta salendo al Gianetti, anche lei saliva lungo il sentiero, da sola. Chissà dov'era diretta. Abbiamo fatto buona parte della salita insieme; se mi fermavo lei si fermava ad aspettarmi; se ripartivo anche lei ripartiva; un po' stava dietro di me, un po' stava davanti e in questo caso di tanto in tanto si girava per vedere se arrivavo, e mi aspettava. Proprio una compagna di escursione! Poi arrivati verso la piana dove c'è la casera Porcellizzo lei ha mostrato l'intenzione di deviare su a destra, e con molti sguardi e molti belati mi incitava ad andare dalla sua stessa parte. Quando si è resa conto che io avrei proseguito verso il Gianetti, mi ha fatto tutto un discorso di belati, poi mi ha letteralmente salutato, e ha proseguito tranquilla verso la sua misteriosa mèta, senza più voltarsi.
Uno spasso.
Le capre sono proprio animali simpatici e intelligenti.
Ciao!
Luca A.
viva le caprette!
L'anno scorso io mi sono trovato assediato da un centinaio di pecore belanti. Io e loro, nessun altro tutt'intorno. Me la sono svignata con un po' di perplessità :-)
Bene :) vedo che gli incontri con gli animali domestici, solitari o greggi, non capitano solo a me :)
Il gregge di pecore l'ho incontrato su un colle ... non è bello vedersele correre incontro ...
Ciao!
S.
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