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La valle è davvero meravigliosa, te ne rendi conto già salendo in macchina, e rivedendo le foto questa mattina mi sono goduta ancora di più lo splendido panorama regalatomi da questa che forse è la mia ultima uscita di un certo “peso” per questo inverno.
Innanzi tutto c’è da dire che la mia prima (e probabilmente ultima almeno per quest’anno) uscita di sci alpinismo è stata mercoledì. Niente male per una pippa come me se non fosse per gli scarponi … CHE MALE!!! Non vedevo l’ora di scendere per poterli togliere, una tortura pazzesca! Vero che me li hanno regalati, ma visto che sono in attesa della chiamata in ospedale non mi sembra il caso di imbarcarmi quest’anno in un acquisto cosi impegnativo. Per cui, per ora, ci metto una pietra sopra.
Ma sabato c’è anche Rino e lui e Giuliano non vedono l’ora di mettere gli sci. Mi portano dietro lo stesso. Saliamo insieme, dalla strada, poi nel bosco, senza eccessivi problemi. La valle è davvero bella, la neve dal mio punto di vista perfetta! Poca gente e purtroppo anche poco sole.
Cmq, siamo in vista del Passo e Giuliano mi chiede se me la sento di salire la cima. Beh, si, però sono intimorita dalla discesa. Loro hanno gli sci e io invece mi devo arrangiare a scendere dalla via di salita, magari con qualche sci alpinista che ancora vien su :-(
Quindi mi guardo la cima. Per male che vada tolgo le ciaspole, penso, e si, dai, la possiamo fare.
Arriviamo al passo e i ragazzi iniziano a fare la conta. E cosi “scoprono” che se si partiva un’oretta prima la cima ci stava. Pazienza, vuol dire che si apre un altro piccolo “tormentone” :-).
Siamo al passo, mangiucchiamo qualcosa e poi io, la tartarughina del gruppo, inizio a scendere.
Poco dopo arrivano i ragazzi che mi aspettato ad ogni pezzo.
Bene, penso :-) questa volta non sono sola (l’esperienza dell’anno scorso, mollata in cima per la discesa più divertente per gli sci alpinisti lo ammetto, mi ha davvero scottato!).
Però mi dispiace perché cosi loro si perdono il gusto della sciata. In fondo la strada fatta a salire era molto tracciata e siccome nessuno ci scende da li la dovrei trovare nelle stesse condizioni anche al ritorno.
E poi arriva la domanda: te la senti di scendere da sola. Voi cosa avreste risposto?
Non ci sono altre risposte che si, certo che me la sento, vai tranquillo per il bosco.
Eccomi di nuovo sola soletta nella neve.
L’appuntamento era al ponte. Ma si, ho risposto, tanto arrivate prima voi e vi vedo.
Al ponte non c’è nessuno.
Proseguo. Sicuramente avrò capito male io. E intanto laggiù vedo due persone ferme. Bene, sono loro allora. Proseguo tranquilla e anche loro proseguono.
Ma come … se ne vanno! Uffi, questo non è un comportamento da Giuliano e quindi proprio non capisco.
Altro ponte. Nessuno. Ora non so proprio cosa pensare. Saranno loro la davanti? E’ che ogni volta che riprendo il cammino lo riprendono pure loro.
Non capisco perché non mi hanno aspettato, immagino che abbiano freddo … ma no, non fa cosi freddo. Che non siano ancora arrivati? Naaaaaaaa, questa non la prendo neanche in considerazione.
Con un po’ di muso lungo proseguo. Ora sono sola. Va bene, meglio se mi fermo a fare pipi. Mi rialzo e chi ti vedo arrivare da dietro? Rino.
RINO???? Ma …. Che ci fai qui??? Non risponde, si gira e inizia a chiamare Giuliano.
Scoppio a ridere! Non erano mica quei 2 la davanti! Mi sembrava strano, non era da Giuliano quel comportamento ed in effetti Giuliano è la indietro che mi aspetta. Quando mi rendo conto che deve essere al primo ponte rimetto lo zaino, riprendo i bastoni e mi incammino.
Rino mi chiama con le chiavi della macchina in mano: vai in macchina che torno su io.
No, grazie, vado io.
No vado io.
No vado io.
No vado io.
No vado io.
Alla fine io continuo a camminare. Non è il caso di andare entrambi! E’ vero, gli rispondo, vado io.
Mi sento in colpa. So di aver sbagliato qualcosa e vorrei rimediare. Immagino che Giuliano non sia arrabbiato ma mi sembra giusto salire io. Anche se … Rino sarebbe sceso prima con gli sci.
Uffa! Fa niente, ormai la decisione l’ho presa e risalgo.
Passa il primo gruppetto di sciatori e chiedo se per caso hanno visto Giuliano. No, non abbiamo visto nessuno al ponte.
O cavolo …
Chiedo all’altro gruppo … niente.
Incrocio l’ultimo gruppo e uno mi apostrofa: ma torni su? E io: si, uno non è sceso e devo andare a recuperarlo … :D :D :D Mi è venuta cosi spontanea che mi sono messa a ridere da sola.
Finalmente arrivo all’ultimo ponte ed eccolo li.
Bene, non è arrabbiato. Mi spiega che hanno avuto dei problemi a scendere, hanno dovuto guadare il fiume 3 volte e si sono trovati un po’ nei casini per cui ci hanno messo di più di me.
Ecco. Ora lui scivola sugli sci e io arranco sulle ciaspole. Ma racconto un po’ delle mie baggianate e Giuliano, per starmi ad ascoltare, deve frenare in continuazione … povero!
Alla fine non ce la fa più, mi farfuglia qualcosa che poi capisco essere un “ci vediamo alla macchina” e va.
Manca poco ormai. Io cerco di togliermi le ciaspole perché piene di neve e cammino male. Ma sono ghiacciate e non si slacciano :-( Ci vorrà l’intervento dei due ragazzi per aprire quei maledetti ganci!
Cmq tutto è bene quello che finisce bene e finisce con una bella visita al caseificio e scorpacciata di formaggio.
Morale: sarà meglio che mi torvi un/una ciaspolatore/ice che venga con me … va beh, tanto dovrebbe arrivare a breve la chiamata e la mia stagione invernale finirà presumibilmente la prossima settimana :-(
Quota partenza: 1.395
Quota arrivo: 2.013 m
Dislivello, secondo il mio altimetro: 883
Tempo totale di marcia comprensiva di soste, foto e risalita: circa 5 ore
Le foto sono di Nano e mie amichevolmente mischiate
07 dicembre 2009
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1 commento:
Però, quanta neve! Non son proprio abituato a vederne così già a dicembre.
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