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Ma chi si muove con un tempo simile?
Il nostro terzetto ovviamente!
Ci troviamo al bar di Eupilio tutti e 3, ridendo della nostra pazzia. Ma si, andiamo ai Pizzetti! E cosi scopro che Mario non c’è mai salito mentre Nano li deve aver fatti anni fa. Ergo, sono quella più informata sulla gitarella di oggi!
Bene, stiamo per salire in macchina e Mario ci guarda: non devo prendere nulla io!
Ah … vieni cosi? E le scarpe?
ARGHHHHH!!! Non sarebbe la prima volta che Mario arriva alla base della salita senza scarponi :-D Cmq, rimediato alla dimenticanza, ci avviamo verso Lecco.
Con calma arriviamo al mitico cancello verde, accarezziamo i gatti che stazionano li e poi si parte. Memore della scorsa esperienza, questa volta non faccio sbagliare il sentiero al primo bivio e poi su per il ripido sentiero.
Nebbia, goccioline, umido … ma chi ce l’ha fatto fare! Lo diciamo ridendo perché nessuno di noi 3 oggi stava a casa volentieri. E poi, il sentiero ha il suo fascino anche cosi, il panorama già lo consociamo per cui va bene.
Le rocce anche se sono bagnate non sono tanto scivolose per fortuna e quando arrivano le catene salgo pure io tranquilla.
Siamo orami alle porte del Natale e la natura fa il suo corso: sono fioriti gli helleborus che i ragazzi chiamano bucaneve. Ecco, non potendo fotografarli manco li vedo :-( Alla fine me li devono far notare; io sono tutta presa a camminare senza restare indietro :-)
Ma no che con questa luce e la mia macchinetta cmq le foto non verrebbero. In effetti, guardando poi quelle fatte, ci rendiamo conto che molte sono mosse.
Non incontriamo nessuno fino alla fine del sentiero. Su al rifugio Giuliano ed io ci concediamo un mezzo panino a testa (ecco perché è brutto … SI MANGIA!!! … o meglio, si mangia perché è brutto … insomma, fate voi!) e poi il caffè che Mario non rifiuta mai.
Discutiamo su quale deve essere il sentiero di discesa. Si pensa ai Tecett, ma nessuno di noi l’ha mai fatto e non si vorrebbe dover tornare dalla strada. Chiediamo ma ce la sconsigliano: è bagnata. Ci guardiamo … veramente noi veniamo dai Pizzetti … Alla fine però decidiamo di non farla ma di salire al Crocione di San Martino e di scendere dal Sentiero Silvia, quindi alla chiesetta e poi a Rancio, sperando di trovare un sentiero che ci riporta alla chiesa dei cappuccini.
Me la ricordavo ripida e “lunga”, ed in effetti è ripida e mi da l’idea di non arrivare mai.
In cima c’è un ragazzo che ci sconsiglia il Sentiero Silvia: si scivola …
Bene, io l’ho fatto sia in salita che in discesa, e se ho fatto i Pizzetti in salita devo dire che il Silvia è MOLTO meno problematico con la pioggia, per cui ci avviamo. In effetti arriviamo alla chiesetta senza eccessivi problemi. I problemi iniziano ora.
I sentieri acciottolati sono un vero martirio quando sono bagnati e scivolare qui è la parte davvero pericolosa di tutta la passeggiata odierna.
Scendiamo sperando di trovare un sentiero che ci porta a destra. Alla fine però ci ritroviamo sulla strada che non porta da nessuna parte sulla quale mi sono ritrovata pure io l’altra volta :-(
Eccoci sistemati.
Ma no, andiamo giù per il prato.
Bene.
Poi il prato finisce.
Ci sono le case con le recinzioni, dei roveti pieni di pattume ripidi ripidi ripidi fino a che ci troviamo di fronte ad una splendida recinzione. E ora?
Mario va avanti. Abbiamo davanti a noi un cancello: ce la fai a scavalcare? Io? Con voi si, qual è il problema? Poi Mario trova un varco. Beh, chiamarlo varco è dire troppo. Diciamo che hanno smesso di mettere la recinzione perché li ci ha pensato la natura a creare una barriera. Noi siamo passati di li :-)
Incolumi alla strada. Prime case, poi delle macchine, finalmente delle persone a cui chiediamo. Ovviamente sono straniere e non riescono ad aiutarci. Arriviamo a Rancio e li ci danno le dritte giuste. La strada, non lunghissima, ma ce la siamo fatta lo stesso.
Ora siamo al sole, il venticello è fresco … ma che dicembre! Questo è marzo!!!
Quota partenza: 270
Quota arrivo: 1028 m
Dislivello, secondo il mio altimetro: 900
Tempo totale di marcia comprensiva di soste e foto: meno di 4 ore
Le foto sono di Nano e mie amichevolmente mischiate
10 dicembre 2009
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