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FINALMENTE !!!
Ebbene si, si tenta, per la mia terza volta, la Calabre. Il meteo del we sembra bello ma non mi faccio alcuna illusione.
Vogliamo parlare delle mie dimenticanze? La volta precedente l’imbraco, questa la picozza … ecco, si vede che io questa Calabre non la devo fare :(
Arriviamo da un caldo bestiale e molto fuori stagione per arrivare con un bel venticello fresco fresco. Mangiamo qualcosa e poi infiliamo gli zainoni pesantissimi :( e partiamo.
Sentiero, la strada è oltretutto chiusa per lavori. Qualche chiazza di neve qui e la e qualche marmottina che passeggia qui e la.
Dal ponte in poi la neve è piu’ consistente e mettiamo le ciaspole.
Qualche goccia di pioggia ci ha accompagnato nella salita ma ho resistito con la maglietta senza macchine e i pantaloni leggeri fino al rifugio.
Ci sistemiamo nel dormitorio, siamo noi 2 e un'altra persona e non arriverà nessun altro, per fortuna :)
Il pomeriggio lo passo dormicchiando e poi andiamo a perlustrare il sentiero per il giorno dopo, visto che abbiamo intenzione di partire presto presto, direi quasi al buio.
Andiamo relazione e carte alla mano e facciamo il nostro sopralluogo senza disdegnare le marmotte che sulla neve si vedono ancora di piu’.
A me pero’ sorge un dubbio: non è che sia fattibile il sentiero estivo? La differenza sta nella lunghezza. Girare dietro Truc Tsantelenia vuol dire circa un’ora e mezzo in piu’.
Chiediamo al gestore del rifugio che è una guida e ci dice che si, si puo’ salire da entrambi i sentieri ma lui consiglia l’estivo. Si sale dai prati anche se ripidi, ma tanto non gela di notte e si sale bene anche senza ramponi. Andrea guarda lassu’. Ci avvicina un ragazzo che domani, con la morosa, vuole fare la nostra stessa cima (anche loro con le ciaspole) ed è propenso a tentare il sentiero estivo.
Ci facciamo convincere, piu’ che altro dal fatto che essendo già lenti di nostro, accorciare l’itinerario non sarebbe male.
Ci facciamo prestare la picozza dimenticata a casa. Li al Benevolo sono cortesissimi da questo punto di vista, non ci hanno fatto pagare nulla, neppure l’altra volta che mi sono fatta prestare l’imbraco. Altro che il Vittorio Emanuele che affitta l’attrezzatura!
Cena, ancora 4 chiacchiere, si monta la sveglia per le 4,15 e poi a nanna.
Dormo poco nei rifugi, in compenso penso molto.
E penso:
- sono lenta, quei 2 ragazzi sono giovani e veloci, non riuscirò mai a star dietro a loro nemmeno per i primi 5 minuti …
- e se poi, dopo lo scivolo, la situazione si fa piu’ difficile e non siamo in grado di proseguire?
Ma la cosa che piu’ mi da fastidio è il fatto di rallentare i ragazzi.
Uff … la notte passa, la sveglia suona e siamo i primi che ci alziamo.
Mentre facciamo colazione scendono piano piano gli altri.
Andrea mi guarda e sentenzia: il fatto di essermi alzato cosi presto mi ha fatto riflettere … preferirei fare il sentiero invernale.
Mio sorrisone! Batti il 5! Sono daccordissimo!!!
E cosi, finalmente belli tranquilli, finiamo colazione, ci prepariamo e alle 5 in punto partiamo.
Soli, ma questa non è una novità.
Ci si vede di già, non serve neppure la frontale ma il sopralluogo di ieri ci aiuta per i primi minuti.
Vediamo le tracce e proseguiamo, sempre soli, fino al secondo “roccione” da aggirare. Li il traverso inquieta un pochino Andrea che mi mette a conoscenza delle sue perplessità soprattutto per il ritorno. A me, stranamente, non da per nulla fastidio e di questo mi compiaccio. Non credo che avremo problemi al ritorno, si andrà semplicemente piano piano, al limite si tolgono le ciaspole.
E’ vero che è lunga ma a me non pesa piu’ di tanto. Arriviamo all’incrocio con il sentiero estivo e finalmente si vedono altri essere umani :) ora non siamo piu’ soli.
Girandomi, vedo che qualche sci alpinista ha seguito le nostre tracce per cui non siamo stati i soli a fare il ragionamento che è meglio la strada piu’ lunga.
Fino ad ora è stato davanti Andrea ma ora siamo su ghiacciaio e Andrea si fa da parte e mi lascia il passo.
Viste le ottime condizioni decidiamo che non vale la pena legarsi e Andrea mi fa il solito discorsetto: tu vai, quando sei in cima ti riposi e quando secondo te è ora scendi. Io se ce la faccio salgo.
Al solito, il discorso è sempre quello ormai da qualche mesetto. Non lo contraddico, gli dico che va bene e si riprende a camminare.
Facciamo una piccola sosta e poi si riprende.
La cima la vedo ancora lontana ma ora mi sembra piu’ fattibile.
Fino a ieri pensavo alle 9 si rientra, ma ora, viste le condizioni della neve e la bellissima giornata mi sento di darmi un’ora in piu’. C’è un piacevolissimo venticello fresco, non continuo, che ci fa salire senza soffrire il caldo.
Passo davanti a quella che secondo me era la cima e vedo che oltre c’è ancora montagna.
Usti … che strano: quella che io credevo la cima la consideravo lontana e irraggiungibile, ora invece, nonostante la vera cima sia piu’ alta, sento che ce la faremo.
Incontro i 2 ragazzi che stanno scendendo e mi raccontano che la salita dal prato è andata bene, ma poi si sono trovati con la neve fino alla vita :( Vedendo l’ora immagino che ci abbiamo dato un’oretta, un’ora e mezza non di piu’. Tenuto conto che sono piu’ veloci di noi … mah, alla fine sono ancora piu’ contenta di aver scelto la strada lunga.
L’ultimo pezzo è il piu’ ripido e faccio davvero tanta fatica. Le condizioni sono pero’ ottimali e si sale davvero bene.
In cima trovo solo 3 persone, di cui 2 che mi avevano superato da poco, e nessun altro. Altri sci alpinisti arriveranno, pochi in verità. Si vestono, tolgono le pelli e poi scendono, manco si godono la vetta ed il panorama. L’unico che si ferma, fotografa, scruta la via di salita è un ragazzo che, scopriro’ poi, sta aspettando la morosa che è rimasta parecchio indietro.
Poco dopo arriva anche Andrea. Foto, mangiamo qualcosa, riposiamo per circa mezz’ora e poi scendiamo.
Ora il caldo si fa sentire e finalmente alle 11 mi tolgo il guscio e rimango con la maglia a manica lunga.
Pian piano scendono tutti quelli con gli sci, con le ciaspole siamo rimasti solo noi o meglio, siamo rimasti cmq solo noi.
Arriviamo al vallone che dobbiamo attraversare e le nostre tracce non ci sono piu’.
Andrea non si perde l’animo e le ritraccia, per lasciarmi poi il passo sul famoso traverso che, piano piano, passo senza troppi intoppi.
Sono stanca, tanto stanca … facciamo un’altra sosta ma sono davvero svuotata. Devo imparare a mangiare, oggi solo una barretta e un po’ di frutta secca; evidentemente non mi basta.
Troviamo le tracce di un ciaspolatore che mi da l’idea di sapere davvero il fatto suo ed in effetti ci porta dritto dritto all’alpeggio.
E la in fondo il rifugio … FINALMENTE !!!
Arriviamo stanchi morti un po’ prima delle 14. Mi siedo. La nausea è forte ma so che basta un po’ di riposo che passerà.
In effetti poco dopo inizio a mangiare.
Ci riposiamo sistemando lo zaino e mangiando per circa un’oretta e poi la discesa. Fotografando marmotte ovviamente :) Come al solito sono tante qui da queste parti!
La discesa è lunga anche qui. Arriviamo alla macchina già accaldati e ancora non sappiamo quello che troveremo in città!!!
Tre tentativi andati a vuoto salendo cmq al rifugio piu’ quello di un mese fa che pero’ ci ha portato a Point de la Pierre … Ne è valsa la pena pero’ perché in queste condizioni la gita è davvero spettacolare. Spero che qual cosina dalle foto si possa capire.
Gitone dell’anno mi sa …
26 maggio 2009
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7 commenti:
Wow!
Vai più di me, chapeau
Bel giro, bravi!
E' stato un bel giro sul ghiacciaio "invaso" dalla neve, con le montagne che in veste invernale mi sembravano ben più alte di quello che sono.
Personalmente sono andato bene fin sotto il pendio finale, dove ho dubitato di arrivare prima che fosse troppo tardi. Quando la vera cima è comparsa davanti ho ripreso fiducia.
E come spesso succede hai fatto un reportage fotografico migliore e più completo del mio.
Poichè sono però la voce della tua coscenza ti segnalo che la Calabre è alta 3445.
Grrrrrrrrrrrrrrrrr e pensare che ci sono pure stata attenta! Ho invertito i numeri :(((
Marco .... ma va a .... :))))
Ciao
S.
Ci vado finalmente nel weekend. Ti diro... :)
Ci sono salito, finalmente!
Bella passeggiata!
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