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E’ quasi fine agosto quando dico ad Andrea che se vuole, si puo’ fare il Castore prima della fine della stagione. Abbiamo ancora 2 o 3 we disponibili, i ghiacciai quest’anno sono in ottime condizioni ed è un peccato non approfittarne.
Ci deve pensare un po’. Lascia perdere lo scorso we ma questo, non appena viste le previsioni, si va.
Partiamo con calma da Milano ma in tempo per prendere la funivia del mattino perché io lo so com’è la strada per il Sella e la voglio fare con calma.
A dire il vero a me piace questa salita. Non è mai noiosa anche se faticosa soprattutto nella seconda parte ma siccome siamo riposati e carichi per la salita da fare il giorno dopo la faccio sempre con “leggerezza”. La stessa cosa non è per Andrea che inizia a soffrire nella seconda parte. Mi offro di portare la “rosina” (la nostra corda) ma cavallerescamente Andrea rifiuta e, passo dopo passo, arriviamo al Sella.
La giornata è favolosa, fresca e ventilata. C’è tanta gente che sale, non mi aspettavo il pienone ma la ragazza del rifugio mi conferma: è pieno.
Bene, penso, domani non saremo soli, una volta tanto :)
Ci presentiamo, prendiamo posto nel camerone e poi andiamo a vedere il Cervino e la via di salita. E intanto la testa inizia a farmi male.
Mangiucchiamo qualcosa e poi mi metto seduta al sole tranquilla. E intanto la testa continua a farmi male. Meglio prendere l’aspirina, visto che ho mangiato.
Il freddo ora si fa sentire, entriamo e ci sediamo ad un tavolo. Mentre io mi sento sempre peggio chiacchieriamo con 2 signori che hanno salito la cima stamani e ci dicono che si, la cresta è piu’ affilata del solito, ma è ben battuta. E poi loro hanno gradinato il pezzo con la neve dura dura … gulp! Inizio a preoccuparmi … va beh, domani vediamo.
Andrea ha il turno per la cena alle 8, io come al solito non mangio. Saliamo in camerone a mettere a posto lo zaino e io mi sento sempre peggio. Lo stomaco è sottosopra, la nausea aumenta a dismisura. Alla fine mi ritrovo sdraiata, con 2 coperte piegate sotto il cuscino per stare con la testa in alto e chiedo ad Andrea di coprirmi con la coperta: non ho nemmeno la forza di fare quello :(
E penso che sarà cosi almeno fino a domattina, quando finalmente si partirà e, passata la mia soglia critica, tornero’ a stare bene.
Intanto il tramonto arriva. Sprono Andrea ad andarlo a vedere e fotografare che io proprio non ce la faccio ma è un peccato perderlo. E poi io l’ho già visto.
Ho anche incontrato un cliente (di quando lavoravo in negozio) e nonostante il mio malessere riusciamo a farci una bella chiacchierata, ovviamente parlando di montagna :)
Andrea è a cena ed io ho un attacco di vomito. Mi alzo di fretta ma ho come l’impressione che non arrivo in bagno. Invece, piano piano, passa. Vado cmq in bagno piano piano e poi, sempre piano piano, torno alla mia cuccia.
Uff … ma come si fa ad essere cosi stupidi da tornare in quota anche quando si sa che si sta male? A dire il vero, male cosi, di giorno, non mi era mai capitato. Il mal di testa è passato, per fortuna, ma lo stomaco no.
Non mi rendo quasi conto che Andrea è tornato. Ormai sono nel dormiveglia, non mi sono neppure spogliata. E cosi passa la notte. Tranquilla. Mi sveglio spesso per girarmi visto che da seduti non è naturale girarsi. Ad un certo punto la gente inizia ad alzarsi. Penso siano le 4 e questi sono quelli del Liskamm. Andrea si sveglia e guarda l’ora: le 2. Bene, allora si dorme. E mi rendo conto finalmente che sto bene :)
Ormai ho dormito parecchio e l’ultima mezz’ora l’ho fatta da sveglia. Alle 4:30 non ne posso piu’ e propongo ad Andrea di alzarsi. Non mi è sembrato molto contento ma accetta. Scendiamo, lui fa colazione, io mi astengo.
C’è vento. Inizio a preoccuparmi. Se Andrea si fa bloccare dal vento … non ci voglio neanche pensare. E’ il mio pensiero fisso di questi we: niente deve andare storto, questa salita “s’ha da fare”!
Siamo tra i primi a partire, frontale accesa e luna piena. Fantastico. Peccato che il mio stomaco è tornato sottosopra e mi sembra di essere ancora piu’ lenta del solito.
“Come va?” Chiedo ad Andrea. “Bene, e tu?” “Mica tanto …”
Iniziano a superarci le cordate, e per fortuna :) Trovo il primo crepaccio, piuttosto largo ed io sono leggermente fuori traccia. La riprendo subito cosi da passare il crepo senza problemi. Alzo gli occhi e vedo la salita del Felik, con la sua crepaccia terminale che mi preoccupa un po’.
Mentre ci avviciniamo i primi attaccano la salita.
Incredibilmente riprendiamo il gruppo alla base della salita … eh eh eh … il Felik uccide tutti :)
La crepaccia terminale si passa con un pezzetto piuttosto ripido e con ghiaccio affiorante. In salita nessun problema … per la discesa penso che, male che vada, mi metto faccia a monte.
Fa freddo. Il vento non cala ed inizio a realizzare che al colle non riusciremo a fermarci.
Puff puff … pant pant arriviamo al colle. E che venticello!
I Liskamm sono li bellissimi ma davvero non ci si puo’ fermare molto, anche se sono andata al sole per la sosta.
La macchina fotografica di Andrea è kaput :( La batteria, pensiamo. Ma anche a cambiarla non serve a molto, 3 foto e poi muore definitivamente. Per fortuna la mia tiene.
Guardo la cresta. Già la vedo piu’ affilata e bellissima.
Non chiedo nulla e parto. Su e giu’ … a volte affilata, a volte autostrada.
Ci sono già cordate che scendono. Ad un certo punto vedo che davanti a me la cresta si assottiglia e arrivano 2 cordate. Mi fermo per lasciarle passare. Mi sorpassano 2 cordate. Hi hi hi … Si fermano appena mi hanno superato: ci sarà pure un motivo se mi sono fermata :)
Non fa nulla. Cosi, passando zaino contro zaino con le cordate che scendono arriviamo al pezzo ghiacciato. E qui ringrazio i signori che hanno gradinato perché è davvero un pezzettino delicato.
Arriviamo in cima con il vento piuttosto forte. Ci scambiamo le foto di vetta con 2 ragazzi e poi giu’ di corsa, non prima di aver fotografato la cresta, sperando sia venuta perché so, prima che Andrea mi chieda di fare la foto, che lui la vorrà :)
Scendendo piano piano nel pezzetto delicato (mi viene in mente di pesate bene il piede per far prendere il rampone nel ghiaccio ma vi assicuro che li non me la sono vista poi tanto bene) e arriviamo dove ci sono delle rocce affioranti: unico posto dove il vento non tira. Ci fermiamo a bere, a fare qualche foto e a tirare il fiato.
Siamo perfettamente coperti dal vento, il mio guscio, anche se vecchio, con il vento è eccezionale. Mi sono solo congelata la chiappa sinistra :) CHE DOLORE!!!
Ora c’è la discesa dal Felik con la crepaccia da passare. E’ meglio che non ci penso altrimenti mi agito troppo. Cerco di godermi ancora il panorama, la cresta, il colle, i Liskamm …
E arriva la discesa. Piano piano. Arrivo alla crepaccia e la passo alla fine senza troppi problemi :) Appena in piano ci fermiamo, beviamo, mangiamo una barretta e guardiamo gli altri che scendono: piano piano come me :)
Da qui in poi non mi sono mai goduta la discesa come questa volta. Il vento è meno forte, non fa caldo ma neanche troppo freddo e la visibilità è perfetta. Vediamo la Valle di Gressoney e di Ayas, il Bianco, il GranPa, il Monviso, la pianura … davvero bello!
Al rifugio ci riprendiamo con una bella sosta, rifacciamo gli zaini e poi iniziamo la discesa.
La cresta passa. All’omettone inizio a spogliarmi e da li inizia il calvario.
Ed è un calvario fin quasi alla fine. Inutile, questa discesa è odiosa e non riesco proprio a capire tutta questa gente che sale per fare una gita giornaliera … io sono masochista ma loro mi superano :)
Che dire … la giornata è ancora splendida. Arriviamo distrutti alla seggiovia. Continuiamo a guardarci indietro per vedere la strada percorsa. A Sant’Anna ci concediamo una bibita ed un panino, sempre con il Rosa negli occhi … e i ditoni stradoloranti!
Ecco, ho pagato il mio pegno. La prox volta che salgo al Sella, se ci sarà una prox volta, dovrà essere per il Liskamm … se mai mi sentiro’ pronta a tentarlo.
Quota partenza: 2.727m
Quota arrivo: 4.225
Dislivello, secondo il mio altimetro: 2.119 (deve aver dato i numeri anche lui!) dai conti sono circa 1.500
Tempo totale di marcia comprensiva di soste e di foto: 2 giorni ... :)
07 settembre 2009
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5 commenti:
ma complimenti ))
è emozionante vedere questi posti. se lo sapevo, dal grand tournalin, ti salutavo o ti chiamavo a gran voce!!
brava brava...
Com'è blu!
Di nuovo! Ma è una mania!
Basta! Non saranno tollerate altre salite sul Castore. Solo sui Lyskamm!
:-)
x Gorky64:
Te lo volevo dire ... ma da li in poi non ha piu' preso il cell ...
x Flaco:
Dai ... era bellissima la cresta ieri e troppo vento per il Liskamm, oltre alla promessa che dovevo mantenere.
Cmq si, la prox volta sarà per il Liskamm, se mai mi sentiro' pronta!
Sì, battute a parte, hai fatto benissimo. Complimenti anche per le motivazioni!
Il Lyskamm, almeno l'Occidentale lo puoi salire. Le difficoltà non sono proibitive, ovvio che ci vogliono buone condizioni (non come quelle settembrine che descrivi ora sul Castore) ed un po' di allenamento potrebbe aiutare in caso di imprevisti.
Io stavo pensando alla Dufour... :)
Ehhhh .... la Dufour ... io mi accontenterei della Parrot :)
Cmq, se Liskamm sarà, sicuramente sarà su 3 gg. Una discesa dal Sella lo stesso giorno della salita al 4.000 non la reggerei + :(
Ciao
S.
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