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Fregata dal meteo (o dallA meteo come dicono gli Sfizzeri) e dalla settimana difficile e complicata; e meno male che il compleanno viene una sola volta all’anno.
Inoltre non ho voglia di fare troppi chilometri e allora? Allora Canzo. Inoltre (aggiungiamone un altro) se va in porto quello che mi hanno detto giovedi (mi ri-operano il ginocchio … sigh!) mi parte l’inverno per cui non sarà una meta troppo frequentata nella prossima stagione.
Salendo a Canzo medito sul sentiero da fare. I percorsi che mi piacciono portano al Cornizzolo (ma vah?) mentre mi sta balenando l’idea di salire almeno il primo cornino. Il tempo non sembra male ma devo considerare che prevedono pioggia nel pomeriggio.
Arrivo a Gajum e mi avvio. Verso il sentiero glaciologico, quindi lo spacca sassi fino a Prim’Alpe. Poi prendo il sentiero 1 bis (ripianino corni) e proseguo sola soletta. Incontro solo un paio di persone di cui uno, anzianotto, che mi apostrofa: E’ sola? E io: si, e lei? Sorrido. Dove va? Vorrei salire al Corno. Al rifugio? No no, proprio in cima.
Scuote la testa: è baganto. Ah … ok, grazie dell’avviso, vedo com’è caso mai mi fermo.
Proseguo pensierosa: il problema del bagnato, se esiste, è da qui al rifugio, mica da li alla cima. Ma non fa nulla. Riprendo il sentiero principale, un po’ di gente scende ma nessuno che sale.
Arrivo al pianoro con la croce e proseguo nella mia salita, che ora si fa ripida. Arrivano 3 “giovanotte” che, caschi penzolanti dallo zaino, si rendono conto che qualcosa non va. Mi chiedono per la ferrata. Gliela indico. E lei dove va? In cima? Ma ci arriva anche la ferrata? Si si, ma io ci arrivo dal sentiero … normalissimo :) Ma si, ogni tanto prendere in giro i “ferratisti” non fa male, soprattutto quando cannano cosi banalmente l’attacco.
Cmq, proseguo nel mio sentiero ripidissimo. Ad un certo punto non mi sembra piu’ sentiero. Eppure mi ricordavo sentiero, penso mentre, manine sulla roccia, attacco il canale. Mi viene uno scrupolo e guardo indietro: il segnale è li a destra :)
Ottimo. Scendo e riprendo la salita. Arrivo alla cresta. Il sentiero è a tratti esposto e la cresta mi impone di mettere si le manine sulla roccia in un paio di punti. Azz … non me lo ricordavo!
Arrivo in cima, stranamente solitaria. Sosta foto, pappa. Arriva un po’ di gente (4/5 persone) e intanto medito: e se facessi la traversata? Almeno il centrale … dai!
Scendo dalle roccette. Facile sentiero che è pero’ segnato EE. Sbaglio al solito punto ma riprendo il sentiero. Al bivio tiro per il Centrale. Al canale ancora mi sbaglio. O meglio, non sono mica sicura che si sale di li e allora, prima di sbagliare, vado li giu’ a vedere. No no, è su di li.
Manine sulla roccia e salgo. Tranquillo, lo posso fare benissimo in discesa se non me la sento di scendere li la. Non so perché mi devono venire questi dubbi. Questa strada l’ho già fatta una volta anni fa e come la feci allora, vuoi che non sia capace di farla ora?
Non mi fermo in cima e inizio la cresta. Mi sembra di camminare sulle uova ma il ginocchio … chissà se mi passerà mai la paura di farmi male! In piu’ qui è ripido … ripido … ripido … acc! La prima catena da fare in discesa. Me la ricordo. Scendo tranquillamente e tiro fuori i bastoni: mi sembra sia solo una. Il sentiero torna ripido … ripido … ripido … vedo laggiu’ la mia ultima meta. Solo che è laggiu’, per cui devo scendere … scendere … scendere … ed ecco un’altra catena! Ottimo, penso, mi farà perdere dislivello senza troppi danni per il ginocchio. Rimetto via i bastoni e giu’. La piu’ lunga, divisa in 2 spezzoni ma anche qui nessun problema. Alla fine c’è la EE segnata sul masso per cui sono sicura che da qui non ci saranno piu’ catene. Seguo una traccia appena appena accennata per il sentiero fino a che sbuco nel sentiero piu’ grande, il bivio per il Fo, ed in pochi minuti sono alla fine della mia traversata.
Ora sostona. Circa ¾ d’ora al sole. Altro che pioggia! Fa fin troppo caldo!!!
Scesa all’acqua del Fo a fare rifornimento, quindi a 3Alpe, poi alla Prima e rientrata dallo Spaccasassi per evitare la solita ressa che si trova su quella strada.
Alla fine la giornata è stata buona, il giro di soddisfazione. Certo a sapere che il tempo teneva … mah, accontentiamoci cosi :)
Quota partenza: 483 m
Quota arrivo: 1. 387 m, 1.365 m, 1.239 m
Dislivello, secondo il mio altimetro: 1.035
Tempo totale di marcia comprensiva di soste e di foto: circa 7 ore
22 settembre 2009
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