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Dopo l’exploit di domenica scorsa me la voglio prendere con calma, oltretutto il meteo non è un gran che. Non importa, ho passato il sabato a Milano e non è stata una piacevole esperienza per cui domenica mi metto in macchina e vado verso Morbegno. La meta scelta è una che avevo già salito con le ciaspole, ma siccome non si capiva se era il Monte o la Cima della Rosetta e quale fosse il Monte Combana, ho deciso di andare a vedere la zona senza neve cosi da rendermene conto.
Ovviamente arrivo a Rasura e mi accoglie un simpatico striscione:
“SKY RACE DELLA ROSETTA”!
Andiamo bene :( Medito. Forse è meglio se vado a Pescegallo. Ma siccome quello che decido faccio, le mani scelgono e girano il volante a destra per il Bar Bianco. Dopo poco, in località Le Foppe, c’è un gran casino. Una fila interminabile di macchine parcheggiate ed un sacco di corridori che si preparano. Arriva l’omino “giallo” e già penso alla fregatura: non mi lascerà salire. Invece, gentilissimo, mi dice: prego, vada pure. Altro omino “giallo” che mi dice che mi mancano ancora 3 km :)
Salgo. Arrivo al parcheggio ma è già pieno per cui salgo anche dalla sterrata che sembra interminabile (a dire il vero non sono nemmeno 2 km). Al piccolo parcheggio del Bar Bianco ci sono già un sacco di macchine e trovo posto solo sul ciglio della strada. Al momento non c’è molta gente, mi aspettavo piu’ ressa.
Inizio a salire vedendo già la prima delle mie cime. Tengo la destra, cosi come mi ricordo salimmo in invernale. Il sentiero non è sempre evidente, a volte ci sono i segnavia ma, circa alla metà della salita, non li torvo piu’. Una traccia mi porta sulla sinistra e vedo dei ragazzi che salgono. Li raggiungo ma neppure li c’è la traccia e siccome voglio fare la cresta sulla destra taglio tra i cespugli di mirtilli fino a che ritrovo la traccia. Ci sono le bandierine ed il percorso è segnato per la gara. Non mi sembra arrivi nessuno, né da sotto né da sopra per cui riprendo il sentiero, sempre stando attenta ad adocchiare gli eventuali partecipanti alla gara. In cima c’è un sacco di gente, probabilmente c’è anche uno dei punti di ristoro.
Incontro un ragazzo che è li per la gara. Iniziamo a chiacchierare e mi consiglia di fermarmi li che stanno per arrivare i primi 2: si, è una gara a coppie. I primi 2 sono 7 minuti davanti agli altri e l’elicottero che sorvola è li per riprenderli. Ed ecco arrivare la moto. … Una moto???? Cosi scopro che la moto “apre” per cosi dire la gara. E arrivano. Uno dei due, quello con la maglia verde, è campione del mondo, mi dice con orgoglio il ragazzo. Sarà, ma a me sembrano piuttosto in la con gli anni. Anche gli altri, che vedro’ poi, non mi sembrano proprio ragazzini; almeno i primi che passano. Quando arriva il gruppo l’età scende. Avrei detto il contrario e invece … che la corsa, contrariamente a quanto credo io, mantenga giovani? Mah …
Passano i primi 2. Chiedo al ragazzo se è del posto. “Sono di Rasura” mi dice e allora gli chiedo i nomi delle 3 montagne che sono il mio incubo. Cima della Rosetta e quella la in fondo il Monte Rosetta.
E quello li in mezzo è il Monte Combana? Domando io. Mah … non so … non è una montagna importante.
Gulp.
Ma sei uno del posto e manco conosci le tue montagne? Cmq gli chiedo se sul Monte Rosetta ci si arriva. Si si, c’è un sentiero di cresta. Mi torna con la relazione.
Saluto e parto. Arrivo in cima in mezzo alla “cacca” (la nota negativa di queste montagne estive … sob!) e alla calca. Punto di ristoro, gente con la campana. Neanche tanti a dire la verità, ma la cima è piccolina. Lascio passare i corridori che arrivano, vedo laggiu’ il mio bivio; una volta raggiuntolo non avro’ piu’ in giro nessuno.
Finalmente sulla cresta, la valuto. Cribbio: sembra proprio ripida! Mi incammino. Avevo freddo quando mi sono fermata e ora mi sto finalmente riscaldando. Arrivo alla prima cima che, stando a quello che mi ha detto il ragazzo, dovrebbe essere il Monte Combana, quello non importante.
Riguardo la cresta. Cribbio: sembra proprio ripida! Mi incammino.
Prima si scende, poi il salto roccioso. Non mi fido a salire le rocce e preferisco cercare una strada che poi mi permetterà la discesa. Il sentiero ormai non c‘è quasi piu’, ogni tanto qualche traccia ma poi mi sa che ti devi cercare la via migliore. Cerco di stare in cresta il piu’ possibile e arrivo alla mia meta, con un ometto piccolo piccolo, tanta cacca e un bellissimo panorama.
Finalmente guardo la mia cartina. Il sentiero arriva solo fino al Monte Combana.
Poco male, mi dico. Prendo la relazione e, senza leggere i titoli, guardo il sentiero del rientro. Voglio scendere al lago e concludere il mio giro ad anello.
Quando esce il sole fa ancora caldo. Non è poi cosi brutto il tempo, come invece aveva minacciato la previsione. Mangio con calma e poi inizio a scendere.
In discesa il sentiero è molto piu’ visibile e quindi piu’ semplice del previsto. Al salto di roccia mi rendo conto che, a parte una cengietta piccola piccola, il resto è sentiero senza grossi problemi.
Arrivo al colle ed inizio la discesa. Un bel traverso che mi porta giu’ ad un’alpe (sosta) e poi al lago del Culino. Qui trovo una costruzione strana, che non avevo mai visto. Non è una casa nel senso che manca il tetto, pero’ ci sono i muri, il focolare ed una panca. Ci sono poi 2 pali incrociati dove, quando serve, i pastori mettono un telo a fare da tetto. Questo ricovero serve per fare il formaggio e viene chiamato calecc. Ce ne sono molti in questa zona, alcuni davvero messi bene, altri un po’ meno. Ci sono inoltre molte casette con tetto e porta (con serratura). Questo significa che l’alpe è ancora vissuta. Questo spiega la grande quantità di cacca che si trova in giro e l’ottima condizione della zona. Sono contenta che qui la pastorizia ci sia ancora.
La zona è davvero bella e merita un giretto come quello che sto facendo oggi.
Il sentiero scende tenendo sempre la sinistra e mi riporta alla Casera di Alpe Culino, dove sono passata all’andata.
Qui una curiosità: c’è una teleferica che arriva quassu’ e salendo non mi sono resa conto del filo metallico che corre a terra. Al primo incrocio penso che non ci ho fatto caso. Ma siccome lo si incontra spesso, non credo possa essere stata cosi distratta. E allora mi chiedo: non è che l’abbiamo tolto per la gara? Certo è pericoloso per uno che corre, ma toglierlo e rimetterlo …. Mah!
A casa guardo meglio la cartina e la relazione: sono sempre piu’ convinta che il Monte Rosetta era quello piu’ avanti ed io mi sono fermata al Monte Combana, come del resto titola la relazione che ho seguito … mannaggia alla mia memoria che mi fa dimenticare le cose dal “naso alla bocca” :(.
Quota partenza: 1.506m
Quota arrivo: 2.327
Dislivello, secondo il mio altimetro: 890
Tempo totale di marcia comprensiva di soste (tante, soprattutto in discesa) e di foto: circa 6 ore
14 settembre 2009
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5 commenti:
Ciao Silvia!
per risolvere il dilemma basta che guardi la foto che appare nella home del sito. Quello alle tue spalle è il Combana, mentre quello in fondo a sinistra + appuntito è il Monte Rosetta.
Ne approfitto per salutarti e per farti/farvi i complimenti per le belle mete conquistate quest'anno.
Ciao
Giuliano
Grazie, Giuliano, ero arrivata pure io alle medesime conclusioni.
Per le mie cimette ... niente di che quest'anno ...
Ciao e buone montagne
S.
Beh, Calabre, Giordani e marmolada non le reputo cimette :-))
Direi comunque che alla luce delle recenti precipitazioni, la stagione delle mete prestigiose per quest'anno è finita :-((
Ciao e buona montagna anche a te!
Giuliano
Beh ... poco attento pero' visto che la Marmolada era dell'anno scorso ... :D
S.
Azz.. è vero, ricordavo male. Chiedo venia :-)))
Ciao a te e Miao a Isi
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