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Oggi uscita con il socio storico: Andrea!
Lo convinco a venirmi a prendere a casa :-) e a partire non troppo presto visto che saranno “solo” 600 m di dislivello.
La scelta cade su questa meta perché Andrea se la menava, giustamente, a causa della neve caduta in questi giorni e io non mi sento mai molto tranquilla su neve se non c’è qualcuno più esperto di me. Il San Primo l’abbiamo già salito, io un paio di volte da entrambi i versanti, ma ci manca la versione invernale e allora proposta accettata!
Certo, mi aspettavo di trovare gente, ma che mi desse cosi fastidio no.
Certo, mi aspettavo di trovare neve, ma di affondare cosi tanto no.
Certo, mi aspettavo di essere triste, ma cosi tanto no.
E cosi Andrea si è dovuto sorbire una compagna di camminata con il muso. In macchina gli racconto le novità, con me sono sempre tante anche se ci siamo sentiti pochi giorni fa. Mi capisce e cerca di consolarmi.
Decidiamo di seguire il mio Tom Tom e questo mi porta a casa di Giuliano … no, guarda che ti stai sbagliando! No, imperterrito il Tom Tom mi dice che siamo sulla strada giusta.
Allora propongo la sosta caffè dove di solito vado con il mio socio “lacustre” e mi riconoscono: non se ne fa scappare una, vero?” Beh, in fin dei conti è vero, appena posso vado in montagna a camminare. Che ci posso fare se è la mia passione?
Riprendiamo il viaggio e arriviamo senza intoppi alla colma. Parcheggio e poi alla ricerca del sentiero. La volta che sono salita da qui non avevo parcheggiato dove siamo ora ma Andrea dice che il sentiero parte in direzione Nord … già, dov’è il Nord? Lui ovviamente lo sa e allora decidiamo di provare a prendere quel sentiero li. Ci apostrofa un signore con uno splendido cane: siete pratici della zona? Assolutamente no. Ah … perché andavate dritti da li e pensavo che ci fosse un sentiero che sale anche da li.
Probabilmente ci saremmo arrivati lo stesso, ma siamo scesi e abbiamo girato intorno al rifugio dove abbiamo trovato i cartelli.
La strada.
Al San Primo da questa parte si sale dalla strada. Non c’è tantissima gente ma sempre troppa per il mio morale. Saliamo silenziosi, Andrea tende a lasciarmi in pace quando vede che non sono di luna buona, io invece avrei bisogno di qualcuno che mi eviti di pensare troppo.
E allora, quando finalmente finisce la strada e arriva una delle cimette di questa passeggiata propongo al socio di salire in cresta. Incredibilmente accetta e non solo, mi dice che vede una traccia. Ottimo! Io su neve non vedo una fava ma di lui mi fido per cui decidiamo di andarla a prendere.
Beh, meno male che non mi ha cazziato perché ho fatto una fatica bestia a salire visto il versante piuttosto ripido con sotto tanta bella erbetta ancora verde. Prova a passare avanti lui ma io insisto che sono più allenata e mi sobbarco la traccia.
Un traverso e poi la prima cimetta finisce. Ancora un pezzetto di strada e arriviamo finalmente all’Alpe di Terra Biotta. Ma quant’è lungo questo avvicinamento! Non siamo saliti quasi di nulla!
Sosta. Andrea mangia e beve, io bevo e basta. Poi arrivano altri ad occupare il posto vicino a noi e noi allora riprendiamo la marcia. Su per la cresta. A volte affondo fino al ginocchio, soprattutto quando decido di deviare per superare qualche gruppetto che fa la “fisarmonica”.
Andrea mi sta dietro abbastanza bene, lui non è allenato come me e ho un po’ di paura che mi schiatti. Però sono anche “solo” 600 m di dislivello mi ripeto e allora via!
Cavolo … ma è davvero lunga questa cresta! Finita quest’altra elevazione ne abbiamo ancora una che finalmente ci porterà in cima. Le ciaspole le abbiamo già tolte prima della cresta, non ne vale la pena in salita e facciamo anche più fatica. Siamo in ritardo rispetto ai tempi che mi ero posta ma non è questo che mi fa “correre”. Vorrei arrivare stanca, tanto stanca da far si che le “cellule grigie” non girino più ma in cosi poca strada non è possibile.
In vetta gente, non tanta ma un po’ si. Ci sediamo, mangiamo (io una banana …) e poi mi alzo per fare qualche foto. I soliti imbecilli davanti alla croce (con tutto lo spazio che c’è!) ma si accorgono e si spostano. Il lago è meraviglioso, il panorama si vede quasi tutto, nonostante le nuvole.
Poi torno da Andrea, mi siedo e gli dico: sono proprio a terra oggi.
Andrea è un tesoro, tenta di consolarmi ma lo sa che c’è poco da fare, purtroppo ci sono cose che non dipendono da me ma mi coinvolgono parecchio.
Mi passa. Scendiamo che la temperatura non è gradevole e sta raffreddando. Per scendere scegliamo le ciaspole con 2 ottimi risultati: non le portiamo sulle spalle e non affondiamo troppo.
Scendendo cerco di convincermi a mettere in atto il mio motto:
“Se c’è rimedio, perché te la prendi? E se non c’è rimedio, perché te la prendi?”
La montagna è sempre una gran consigliera e macinando un passo dietro l’altro un po’ mi passa. Ora inizio io a chiacchierare con Andrea che capisce che il mio umore sta migliorando e allora chiacchiera un po’ di più.
Perché vi racconto questi miei stati d’animo? Perché di certo il racconto non può avere “verve” in queste condizioni per cui, abbiate pazienza, sono momenti che passeranno … prima o poi passeranno!
Ma quanto è lunga sta strada! Non finisce più! Ad un certo punto decidiamo di togliere le ciaspole, ci mangiamo un mandarino (SLURP) e poi a testa bassa fino alla macchina. INFINITA!!!
Quando ho detto ad Andrea che il posto dove abbiamo bevuto il caffè fa un ottimo gelato insiste per offrirmi la merenda e allora si torna alla gelateria … DAVVERO BUONO!!!
Poi casa, passando da Meda sfruttando il Tom Tom per provare una strada diversa.
Davvero un peccato che Andrea quest’anno sia incasinato. Le gite con lui hanno sempre un non so che …
Quota partenza: 1.124
Quota arrivo: 1.686 m
Dislivello, secondo il mio altimetro: 690
Tempo totale di marcia comprensiva di soste e foto: circa 5 ore e mezza
06 dicembre 2009
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2 commenti:
Si Silvia! questo tuo periodo critico passerà, te lo auguro perchè tu possa ritornare a farci rivivere con la tua consueta ironia e simpatia le tue avventure in montagna.
ciao Giuliano
gran bel titolo per un blog...
continua a scrivere i tuoi racconti ed entra a far parte della grande famiglia dei blog per la montagna.
mandi, mandi
Fabio
fabio-trekker.blogspot.com
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