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Oggi doveva essere la giornata in cui si andava nel luogo dove è morto Rino e invece … senza nessun preavviso, alle 22:30 mi arriva la mail che l’organizzatore va da un’altra parte con altra gente.
Già non ero di ottimo umore e questa cosa mi ha fatto riflettere parecchio.
Mi alzo distrutta la mattina, non ho dormito e sono di umore davvero pessimo. Mi costringo però ad uscire e alle 8 e 10 sono in strada per cercare l’inizio del mio itinerario.
Voglio salire sul monte Due Mani partendo da casa :) C’è il sentiero 30, dato come impegnativo ma credo sia solo perché ripido.
E’ la prima vera uscita in montagna che faccio. Non penserò mai al ginocchio, né in salita né in discesa.
Mentre salgo penso: ma che diavolo sto ad allenarmi a fare??? Per fare quello che posso fare da sola lo posso fare anche al mio passo …
Per cui non spingo. Ho portato la macchina fotografica piccolina e faccio in fretta anche a fare le foto.
Devo aver preso un sentiero laterale perché l’erba è molto alta, la traccia appena accennata e mi becco di quelle ragnatele che mi lasciano tutti i fili addosso :) ma arrivo al sentiero vero.
E’ bellissimo. Se non fossi cosi a terra apprezzerei davvero questo itinerario. Da qui si può tagliare e andare al Bivacco Emanuela che vedo laggiù e da cui passerò al ritorno.
Ora sono finalmente fuori dal bosco. Devo seguire i segni blu perché non sempre c’è la traccia del sentiero.
In cresta diventa tutto più facile. Ripido ma il sentiero è qui ben tracciato.
Arrivo in cima in 2 ore e 10 da casa … lo danno 3 ore e qualcuno dice 2 ore e mezza dall’inizio del sentiero.
Bene, come prima esperienza mi posso considerare soddisfatta.
In vetta ci sono 2 persone.
2 persone di troppo.
Avevo dato un’occhiata alla cartina e poi so dov’è il bivacco per cui mi incammino per la cresta.
Meravigliosa! Nei punti più esposti hanno messo le catene che in caso di pioggia sono davvero utili.
La fioritura bellissima e un po’ mi sono pentita di non aver portato la macchina fotografica grande ma tanto non avevo il morale giusto per apprezzare la fotografia.
Arrivo al bivacco mentre un ragazzo rimette lo zaino e sale. Per fortuna qui sono sola. Mi guardo intorno. Quando sono stata qui l’altra volta c’era una nebbia … ma io, ginocchio a parte, stavo meglio :(
Scendo.
Arrivo alla baita e c’è un ragazzo seduto che sorridendo mi saluta. Cerco di contraccambiare il sorriso ma mi viene difficile, saluto e proseguo.
Proseguo in una direzione che non mi sembra quella, ma è segnata! E poi ho fatto il giro della baita e non ho visto altri sentieri.
Ora però sono perplessa: il sentiero è troppo piccolo e quando sono salita con il ginocchio sifulo non ho di certo fatto questo. Ma siccome sono un mulo proseguo. Fino a che il sentiero finisce nel nulla. Tornando sui miei passi vedo delle indicazioni che salgono. Mi avvicino e molto sbiadita una scritta “ferrata” mi conferma che non è il mio sentiero.
Torno alla baita e ovviamente trovo subito dov’era il sentiero giusto.
Scendendo mi chiama Andrea. Avevo proprio bisogno di una voce amica. Chissà quando mai si stuferà di sorbirsi i miei casini :)
Questa volta è stato grande, ha trovato le parole giuste per consolarmi e mi ha dato un consiglio saggio. Ci ero arrivata anch’io a quella soluzione ma siccome è difficile e pesante da prendere, aver sentito la sua opinione mi ha confortato.
Arrivo in paese. Mi ci vorrà circa una mezz’ora per arrivare a casa.
Giusto in tempo per il pranzo.
Giusto in tempo per non prendere la grandinata che dopo circa un’oretta si abbatte su Ballabio … e sul mio orto!!!
Quota partenza: m 710
Quota arrivo: m 1.657
Dislivello totale, secondo il mio altimetro: m 1.065 con la deviazione
Tempo totale di marcia comprensiva di soste e foto: 5 ore
20 giugno 2010
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