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24 aprile 2007

Becca d’Oren Est – 3.533 m - 22-23 Aprile 2007

Proposta non troppo oscena. Dopo il Mont Gele’ dell’anno scorso ci sembra normale proporre la Becca d’Oren.
In zona c’ero stata il giugno scorso. Decidendo che cima fare, ho lasciato perdere la Becca perché ci teneva anche Andrea, per cui avevamo salito la Punta Kurz.
Inoltre, per questa gita il giorno piu’ lungo è il primo e sono dislivelli contenuti entrambi i giorni:
Diga Place Mouline: 1.950 m
Nacamuli: 2.818 m

Becca d’Oren: 3.533
Quindi 868 m il primo giorno, 715 m il secondo con 1.583 m in discesa …. ma in discesa rotolano anche i sassi ….. vero, ma non d’inverno!
Andiamo con ordine. La mia laringite/tosse/raffreddore sta appena passando, sono ancora sotto antibiotici ma non so quando riparto per lavoro. Farmi scappare questa opportunità? Giammai!
Medito. Se non ce la faccio causa malattia o scarso allenamento, ci rimette anche Andrea.
Valutiamo insieme i tempi, il meteo è favorevole, la zona la conosco. Dai, telefona che andiamo!
Nacamuli pieno il sabato, posto solo nel locale invernale. Mando la foto del suddetto locale e Andrea decide che puo’ prendere un giorno di ferie: andiamo domenica su lunedì.
Il meteo e’ buono, c’e’ posto in rifugio, che altro abbiamo bisogno?
Lo zaino. Quanto tempo e’ che non faccio uno zaino per 2 giorni su ghiaccio? Troppo. E sbaglio a farlo. E’ pesante, ma me ne rendero’ conto solo durante la salita.
La giornata è bellissima, decidiamo di partire presto in modo tale da essere al rifugio primo pomeriggio, cosi ho il tempo di riposarmi.
Sono inoltre curiosa di sapere in che condizioni e’ il salto di roccia con le catene, ma sono tranquilla.
Purtroppo (in salita, per fortuna invece per la discesa) le neve inizia alle prime baite, quindi ci siamo fatti piu’ di un’ora ciaspole sulle spalle :(
La salita procede tranquilla, Andrea sempre davanti (e spero che al piu’ presto ritornino i ruoli originari !!! :D ) fino a che ci inoltriamo nella valle.
Non essendo allenata, avviso Andrea che faro’ una sosta di un quarto d’ora ogni ora di marcia, le prime 2 ore porto io la corda visto che abbiamo pensato di metterci circa 4 ore a salire.
Arriviamo al salto di roccia, ma non è da li che si sale. Sara’ il terzo canale, quello in fondo insomma, che ci portera’ su; e cavolo: E’ RIPIDO!!!
Inizio a chiedermi se la gita sia MS, d’estate e’ F, ma fino al Col Collon difficilmente tocchi la neve!
Comunque saliamo. Piccola sosta a meta del canale ed inizio a valutare la possibilita’ di mettere i ramponi. Andrea pero’ mi spiazza: io provo con le ciaspole.
Uff …. E io devo essere da meno? Come una scema lo imito …. Cosi ci troviamo entrambi su un traverso per nulla simpatico a togliere racchette e infilare i ramponi, con gli zaini che cercano di boicottarci tornando a valle prima di noi.
La prossima volta devo dare retta solo a me stessa, e Andrea a considerare diversamente le mie proposte :) Su questo siamo, ancora una volta, perfettamente d’accordo.
Comunque, tra una sosta e una tirata di fiato riusciamo ad arrivare al Nacamuli.
Avete presente Rimini il giorno di ferragosto? UGUALE!
Tutti uomini (alla fine scopro che siamo 3 donne in tutto il rifugio), stravaccati davanti al rifugio a far asciugare pelli-corde-imbrachi etc.
I bagni non funzionano causa mancanza d’acqua: capperi! Non lo avevo valutato! Non che la cosa mi sconvolga, ma evitavo di portarmi quei grammi di sapone-spazzolino-dentifricio che pesano pure loro. C’e’ il bagno “d’emergenza”, un gabbiotto che copre un buco che sfocia giu’ dalla montagna.
Andrea non si crea problemi, meno male :)
Dopo esserci riposati, presentati e sistemato le cose, andiamo a coricarci un po’.
Dopo le chiacchiere di rito, Andrea si appisola, io invece mi ascolto i discorsi dei ragazzotti che animano il rifugio. Ne conoscono di posti! Beh …. Se li riconosco vuol dire che li conosco pure io, solo che loro ci sono saliti !!!
Sappiamo gia’ che ci sono 2 corsi, e dalle chiacchiere deduco che sono corsi o per istruttori o per guide.
Ora di cena. Ci chiamano un quarto d’ora prima per farci mangiare un quarto dopo le sette …. ma tanto non abbiamo niente da fare.
Noi siamo al tavolo con 5 stranieri, gli altri clienti, tutti italiani, mi sa che sono dei corsi.
Mangiamo tranquilli. Io sono serena e tranquilla. Parliamo della gita di domani, dei tempi, dell’attrezzatura …. A proposito di attrezzatura, alla nostra domanda: “Ci si lega dopo il colle, vero?” (cosi abbiamo letto sulle relazioni) il rifugista ci guarda con circospezione e poi ci butta li:
“Per la Becca non si lega nessuno!” Gulp!
GULP!!! E ARCIGULP!!!!!!

Potevamo lasciare a casa corda-imbraco-moschettoni ….. UFFA!!!
Cmq meglio cosi, vuol dire che non ci sono pericoli oggettivi.
Alle 4:45 si alzano i primi, quando scendiamo noi alle 6 sono gia’ quasi tutti partiti.
Facciamo le cose con calma e alle 6:30, perfettamente in linea con il programma, partiamo.
Lo zaino e’ molto leggero, ho lasciato giu’ quasi tutto. La luce c’e’, non e’ il caso di accendere la frontale.
E faccio lo stesso errore dell’altranno: prendo il sentiero che scende. Il ragazzo ci chiama dalla finestra e ci indica il sentiero che porta al traverso.
:DDD non imparero’ mai!!!
Dimenticavo: le ciaspole non dovrebbero essere necessarie, se non per la risalta al rifugio. Ci pensiamo e poi decidiamo che i ramponi sono sufficienti.
Traverso: un po’ faticoso l’inizio ma poi una pista splendida ci porta al colle quasi senza accorgercene.
La temperatura e’ fresca, poco sotto lo zero, e non abbiamo ancora il sole.
Mi ritrovo, anche se guardando la Punta Kurz mi stupisco di come diavolo abbia fatto a salirla l’anno scorso! Come cambiano le condizioni dall’inverno all’estate!
Giriamo a sinistra via verso la cima.
Arriviamo al sole, non faccio troppa fatica ma lo sento che non sono allenata. Ormai abbiamo superato quota 3.000 ma a queste altezze di solito non soffro.
Inizia la prima vera salita della giornata. Ci sono 2 gruppi di sciatori che scendono e poi nessun altro. Qui la fatica inizio a sentirla, ma vado su pian piano con il mio passo scegliendomi le tracce (ce ne sono talmente tante …..)
Vediamo una piramide davanti a noi. Il commento è unanime: nono, non è quella, su quella non ci saliamo, troppo ripida!
E puntiamo alla cima piu’ panettonosa sulla sinistra.
Pero’ ….. c’e’ qualcosa che non mi torna …. Il rifugista parlava del pezzetto ripido proprio sotto la punta, e qui non c’e’. Una vocina mi dice che la cima non e’ quella, ma la mia razionalita’ la mette a tacere.
Andrea arriva prima di me, alzo gli occhi e gia’ capisco cosa sta per dirmi: la cima e’ quella piramide, ma la vedi la Z? Saliamo di li.
A quel punto mi viene da dirgli: sali tu!
Pero’ non sembra molto distante.
Pero’ non sembra molto ripida.
Sono le 9, avevamo ipotizzato di essere in cima per le 10, dai che ce la posso fare!
Parto. Trovo le tracce delle ciaspole e le seguo. Mi portano proprio in cresta. Inizio a contare 50 passi e poi mi fermo ad aspettare che il cuore torni a battere regolare, 2/3 respiri, e poi riparto.
Quando alzo gli occhi e vedo li la cima non ci credo.
Mi guardo intorno.
E’ meraviglioso!!!
Andrea, buon’anima, ha lasciato arrivare me per prima, mi giro e gli vado incontro con la mano aperta: COMPLIMENTI!
Quanto tempo ….. è bellissimo! C’è vento, la temperatura e’ –5 e con il vento la si sente ancora di piu’, metto la giacca a vento e mi guardo intorno.
Foto. Assaporo questa vetta. Troppo tempo e’ passato dall’ultima. Vuoi dire che forse si ricomincia?
Speriamo …..
Scendiamo per sostare. Andrea scalpita e stavolta sbotto: ho bisogno di riposare e sono 2 giorni che invece lui scalpita per partire. Uff ….. non e’ giusto …. con tutte le volte che ho aspettato o mi sono fermata per lui …. ma poi capisce, si scusa ed io torno tranquilla. Lo so che il problema sara’ la neve molle al rientro, ma non ci posso poi fare molto se non sono allenata!
Cmq non chiedo piu’ soste fino al rifugio. Anche perché la discesa è andata benissimo fino al Col Collon, dopo di che ….. beh, la classica su neve: 1, 2, 3 passi e poi plunffff giu’ fino al ginocchio!
Arriviamo al rifugio spossati, stanchi e accaldati, il sole ha iniziato a picchiare nel vallone del rifugio.
Almeno un’ora di sosta, per mangiare, rifare gli zaini e riacquistare un minimo di forze.
E’ tempo di pensare alla discesa, quel salto di roccia ci preoccupa un po’. Andrea mi propone di farlo faccia a monte, l’idea non mi sembra malvagia, ma vediamo quando siamo la.
Intanto arrivano anche quelli della scuola che pero’ non salgono tutti la rifugio, solo qualcuno a recuperare quello che avevano lasciato li la mattina. Ne approfitto allora per chiedere di che corso sono: istruttori per SnowAlpinismo …. tempi moderni! Il corso e’ abbastanza nuovo direi. Salgono con le ciaspole e cosi scopro che sono stati loro a battermi la traccia il girono prima :) Ringrazio. Ci diamo degli imbecilli perche’ ci piace farci del male in questo modo e sorridendo ci salutiamo.
E’ giunto anche per noi il momento di partire.
Andrea davanti, io pensierosa dietro.
E mannaggia a me, non posso pensare in un altro momento? Mi rendo conto che Andrea sta dirigendo di nuovo verso il colle. Tornare indietro? No, tagliamo.
Pluffff …. Pluffff ….. CHE PALLE!!!
Andrea è bravissimo! Oltre ad aver battuto quasi tutta la traccia sul traverso al ritorno, lo fara’ anche nel rientro alla base ….. non finiro’ mai di ringraziarlo per cio’!
Arriviamo al salto di roccia e, nonostante ci fosse una bellissima traccia in diagonale entro in crisi. Cavolo ….. ma perche’? Sono stanca, e’ vero, e’ ripido, e’ vero …. ma Andrea mi ha dovuto accompagnare , a volte con la manina, per scendere. Alla fine ci siamo messi faccia a monte per passare il pezzo + ripido.
Rimettiamo le ciaspole, un breve riposo e poi giu. Ma nel vero senso della parola! La neve è molle e si sprofonda spesso.
A turno ci facciamo venire in mente delle vere e proprie genialate, che ci rendono ancora piu’ faticosa la discesa, ma se Dio vuole arriviamo alle baite dove abbiamo messo le ciaspole la mattina prima.
Ora non c’e’ piu’ neve ….. ma allora da dove arriva ancora tutta quella che continuiamo ad incontrare?
La discesa è interminabile. Ci sono dei fiori bellissimi, tipici dell’inizio di primavera, ma non ho neppure la forza di fotografarli.
Ci abbiamo impiegato un vita a scendere. Alla fine era solo un piede davanti all’altro con la mente concentrata su qualche altro pensiero.
Arriviamo alla macchina, ci cambiamo, e ci rendiamo conto di quel che abbiamo fatto!
E’ stato un we spettacolare! Con Andrea ormai siamo piu’ che affiatati per cui e’ stata una gita tranquillissima dal punto di vista relazionale, splendida dal punto di vista escursionistico.
Ah …. ancora un grazie per aver portato giu’ la corda :)
E visto che non ci siamo stancati abbastanza …. beh, avremmo già in mente la prossima avventura!!!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

l'anno scorso c'era almeno il doppio della neve lassù...tristezza. comunque bella salita, complimenti. io mi ero fermato a 50-100m dalla vetta per...mancanza di voglia..si moriva di caldo. così ho tolto le pelli e son tornato giù

heliS ha detto...

Ecco, poca neve ma siamo stati fortunati con la temperatura: dal Col Collon sempre sotto zero :)
Bella salita si!