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07 ottobre 2009

Piz Blas m 3.019 – 5 Ottobre 2009

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E’ suonata la sveglia. Qui nessuno si muove. La colazione purtroppo è alle 7 e nonostante abbiamo chiesto non ce l’hanno offerta prima. Va bene, non importa, ce la caveremo anche cosi.
Flo si alza, non ha dormito nulla, povero. Va a fare foto mentre io cerco di capire chi sono e di alzarmi. Mi vesto, bagno e poi esco con la macchina fotografica: che alba!
Fantastica!
Ovviamente siamo i primi a fare colazione ma quando ci presentiamo in sala pranzo è tutto pronto.
Prendo il piattino ed il coltello, il burro, la marmellata e il pane. Poi la tazza e il caffè con un po’ di latte e mi siedo. Arriva Flo. Prende il piatto e la marmellata. E si siede. Acc … il coltello. Lo prende e si siede. Acc … il burro … Ma dove l’hai trovata la tazza? :))))) Non ha dormito e mi sa che è ancora sotto sopra per la notte brava!
La colazione non è male, è abbondante anche se mancano i salumi; di salato c’è solo del formaggio.
Poco prima delle 8 siamo pronti. Fa freschino e le nubi che hanno reso magica l’alba iniziano ad addensarsi. Le previsioni di oggi non sono un gran che ma non dovrebbe piovere per cui partiamo.
La rifugista ci ha sconsigliato la cresta, dice che è meglio legarsi in alcuni punti, per cui prendiamo il sentiero di mezza costa. Ogni tanto ci fermiamo, guardiamo la cartina e ci ragioniamo insieme.
Poi la sorpresa: un branco di una decina di stambecchi … bellissimi e molto vicini! Floriano è la prima volta che li vede cosi da vicino ed è giustamente estasiato.
Mi sono dimenticata una piccola premessa: ho fatto un errore madornale! E lo faccio ahimè troppo spesso. Non ho guardato né cercato la relazione della nostra cima odierna e cosi, ieri sera, scopro che siamo senza sentiero.
Penso al mio ginocchio.
La ragazza ci dice di andare in fondo e poi prendere la cresta a sinistra ma Flo pensa sia meglio prendere la cresta a destra senza andare ulteriormente avanti. E allora su. Senza sentiero su massi abbastanza stabili.
Penso al mio ginocchio.
Per la discesa, mica altro.
Un po’ di arrancamento ancora e poi troviamo 2 ragazzi che erano con noi al rifugio: hanno fatto la cresta! E non sono legati! Pero’, anche se non parlano bene l’italiano, ci confermano che non è banale. Pazienza, va bene anche cosi.
Solo che ora guardo da vicino la cima.
Penso al mio ginocchio.
No, grazie, io da questa cresta non salgo. Ti aspetto qui.
Flo ci rimane male. Ma perché? Non me la sento. Vai, ti aspetto oppure inizio a scendere piano.
Penso al mio ginocchio.
Già sono lenta di mio, qui gli faccio davvero fare tardi.
Ma Floriano non vuole sentire ragioni. Alla fine mi “costringe” con le parole a seguirlo: dai che in meno di un’oretta siamo in cima! Arranco su per la cresta. Alla fine non è cosi brutta come sembrava da sotto e mi rendo conto che avro’ meno difficoltà a scendere da qui che a fare la pietraia sotto :) Flo aveva ragione! Arriviamo in vetta molto prima di quel che pensavo. Il vento è forte e freddo e presto il mio antivento a Floriano che, caloroso, non l’ha portato. Io, previdente, mi metto il mio piumino che non è antivento ma è bello caldo.
Mangiucchiamenti, foto, bandiere, libro di vetta. Il tempo passa sempre troppo veloce in cima e si sta alzando la nebbia. Mi prende l’agitazione e anche il mio socio concorda che è meglio scendere in fretta. Ancora 2 minuti e poi ci prepariamo per la discesa.
Ognuno si cerca il suo percorso e la cresta passa senza grossi intoppi.
Intanto si è alzata la nebbia.
Io non so piu’ dove sono. Ho lasciato la guida dell’uscita a Floriano non preoccupandomi di nulla e questo è un errore che purtroppo faccio spesso: se qualcuno conosce la zona mi affido totalmente senza dividere l’onere delle scelte di percorso.
Cmq, Flo sa il fatto suo e scendiamo. Io lumachina ancora di piu’ su questi massi. Il ginocchio … UFFA!!!
Finalmente arriviamo al sentiero. E qui la discussione.
Io tranquilla: torniamo sui nostri passi e riprendiamo il sentiero di fondovalle.
Flo non ne vuole sentir parlare: hai idea di quanto lo allunghiamo?
Si, lo so, ma c’è la nebbia e non vediamo il fondovalle: come scendiamo al sentiero?
Guardiamo la carta: il sentiero prosegue fino a dei laghetti e poi finisce; pero’ Flo quella strada l’ha già fatta e mi dice che dai laghetti si scende.
Si, si scende, ma se c’è la nebbia sei in grado di trovare il percorso che ci porta giu’?
Continuo con i miei dubbi. Non sono per nulla convinta e gli metto un sacco di pulci nell’orecchio.
E penso al mio ginocchio.
Flo è convintissimo. E allora lo seguo, Un po’ con il mugugno perché io la zona non la conosco e non vorrei dovermi trovare nella situazione di dover tornare indietro. Già la valle è lunga cosi e non è il caso di allungarla ulteriormente.
La nebbia continua per quasi tutto il percorso, solo a tratti si alza e ci lascia intravedere il torrente di fondo valle.
Ora sono stanca. Non ho mangiato praticamente quasi nulla dalla colazione e io lo so che cosi crollo. Chiedo una sosta ai laghi, solo che i laghi non arrivano. Allora mi fermo lo stesso. Guardando la cartina Flo mi comunica che i laghi li abbiamo già passati.
Gulp!
Ma allora dobbiamo tornare indietro! No, perché? Ma perché mi hai detto che dai laghi si scende giù al sentiero! No no, dai laghi proseguiamo fino a vedere il passo e poi giù!
Ah … ok, allora avevo capito male io! Ora cmq la nebbia si è alzata e ha lasciato solo un cielo nuvoloso.
Proseguiamo senza sentiero. Ora faccio davvero fatica e il ginocchio inizia ad andare per conto suo.
Arriviamo al punto in cui dovremmo trovare degli ometti ed il sentiero lo vediamo laggiù in fondo.
Solo che di ometti nulla.
Te la senti di scendere da qui?
Si, certo. E’ ripido ma non troppo. Erboso.
Inizia il calvario.
Io lo sapevo che dovevo insistere per prendere il sentiero che tornava indietro. Colpa mia che non l’ho fatto e ora peggio di una lumachina cerco di scendere senza farmi ulteriormente male al ginocchio.
Penso a Floriano: chissà quanti accidenti mi sta mandando per la mia lentezza! Invece è li che mi cura, mi controlla se va tutto bene.
Cavolo! Il sentiero non arriva piu’! E ora siamo in mezzo ai rododendri! Avete presente una lotta con il rododendro chi la vince? :(
Come dico spesso, tutto ha una fine e finalmente siamo sul sentiero.
Ho promesso a Flo che se mi riportava alla macchina gli pagavo una birra e già sono qui con l’acquolina in bocca a pensare al liquido fresco e frizzante che scende giù per la gola.
Strada. Ora si torna a chiacchierare con piu’ fiato. Scendiamo giu’ a prendere la birra che hanno quella alla spina. Va bene … ovviamente chiuso :(
Mannaggia è lunedi!
Vabbè, la beviamo a casa mia.
Coda.
Mannaggia è lunedi!
Che coda … quasi come in Italia :D :D :D
Cmq, casa, micio (Malachia, per me è maschio) birra, pasta, un po’ di lezione sul PC e poi mi tocca il ritorno a casa.
Magico TomTom che non mi fa perdere, almeno non troppo. A casa un micio affamatissimo che mi aspetta.
Alla prossima, anche con questo ginocchio in montagna si va … sempre!




Quota partenza: 2.570 m circa
Quota arrivo: 3.019 m
Dislivello, secondo il mio altimetro che sembra rinsavito: 741 in salita e 1.398 in discesa
Tempo totale di marcia comprensiva di soste e di foto e di chiacchiere: circa 8





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