E’ da poco che devo confrontarmi con il sabato lavorativo e di conseguenza l’organizzazione della domenica. Inoltre, ha nevicato molto e non è facile decidere dove andare.
Inizio a cercare di organizzarmi la domenica ma sono troppo indecisa. Arrivo a casa cotta dopo una giornata passata con decine di clienti (mannaggia ai saldi!!!) che hanno assaltato il negozio nel pomeriggio.
Sono cosi cotta che non ho voglia neppure di pensare a dove andare ….. no, non posso essere io a dirlo!
Eppure è cosi.
Cerco di rilassarmi, intanto penso alla cena, quando ecco un messaggio: si va. Dove?
In Ossola! E’ da tanto che manco e la persona che mi ha invitato mi piace molto. Prendo il coraggio a 4 mani e decido: andiamo!
Mi sto abituando ad andare a letto tardi, per cui la decisione presa quasi alle 10 di sera non mi crea problemi organizzativi, anzi, ho pure il tempo di rilassarmi sul divano coccolandomi Isi.
Preparo lo zaino con parecchia confusione in testa. Non so nemmeno come sono messa a benzina ma non fa nulla.
Parto ad un orario piu’ che comodo. La paura è il vento, ad Orvanasso ieri ce n’era parecchio.
Arrivo perfettamente puntuale e Grazie è li che mi aspetta.
Andiamo al parcheggio a lasciare giu’ una macchina e raggiungiamo Paolo. Colazione :)
Raggiungiamo gli altri partecipanti. La meta è una gita tranquilla, è venuto giu’ piu’ di un metro di neve e non è il caso di andarci a mettere nei pasticci.
Saliamo. Il sentiero è subito ripido. Faccio i conti e sono circa 1.000 m di dislivello.
Non pochi con la neve.
Ho fatto subito presente che non sono veloce e nessuno a storto il naso :)
Grazia è alla prima esperienza con le ciaspole, ha un po’ di timore ma ha una buona preparazione montanara e se la caverà benissimo.
Finalmente mettiamo le ciaspole ma il nostro “tracciatore” continua a tagliare la strada agrosilvopastorale e a salire su per bricchi. Ci lamentiamo, la strada sembra cosi comoda, ma poi imbocchiamo tutti il sentiero e, chiacchierando, continuiamo a salire.
Pian piano il bosco si apre; non che sia stato piu’ di tanto chiuso, tra faggi e betulle è abbastanza di respiro in inverno.
Arrivano 3 ragazzi che seguono le nostre peste. Ci superano e subito ci rendiamo conto che il loro procedere senza racchette crea qualche problema con i buchi che fanno.
O lo hanno capito o hanno trovato troppo faticoso far traccia o non sapevano dove andare, fatto sta che arrivati ad una baita ci aspettano.
Noi facciamo un pausa barretta/frutta secca/te e poi riprendiamo. Loro 3 stanno religiosamente dietro di noi :)
In poco meno di 4 ore arriviamo al rifugio. Ora la neve è davvero tanta e chi va in neve fresca ci si trova immerso fino ai fianchi!
Mangiamo al freddo, dentro il rifugio (abbiamo le chiavi) ma almeno siamo seduti.
E saltano fuori taglieri, salamini, torta e caffè …. Senza dimenticare le ciliegine!!!
La discesa va via tranquilla.
Grazia, Paolo ed io siamo del parere di scendere dalla strada e non dal sentiero. Gli altri non sono convinti ma poi prevale lo stare insieme e tutti scendiamo dalla strada. Beh, devo ammettere che avevano ragione: è bella lunga! Ma arriviamo a Piedimulera che non sono neanche le 5.
Un giro davvero bello e di soddisfazione. Piacevole la compagnia, piacevole il tempo che ha avuto il buon gusto di scaldarci con qualche raggio di sole proprio all’ora del pranzo :)
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2 commenti:
Avete scelto la gita oculatamente, avete comunque fatto 1000 metri di dislivello e vi sarete anche divertiti.
A vedere quella foto del gruppo in mezzo a tutta quella neve dispiace proprio di non esserci stati.
Piedimulera è fuori dalle mie cartine pertanto stavolta non so bene dove sei andata!
Si, è stata davvero una bella gita .... mi sembrava di esser tornata indietro a qualche anno fa .... :)
Silvia
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