Tramontata l’idea dello Spitzhorli per troppa neve si ripiega su una cimetta svizzera: cima Foisc, con relativa capanna.
La gita degli appuntamenti, si potrebbe chiamare:
Alberto e Piero i primi
Poi vengono incontro a Luigi e a me
Poi andiamo a Saronno a lasciare la macchina di Luigi
Infine, appena passato il confine svizzero, si aggiunge Giuseppe …. o meglio, noi ci aggiungiamo a lui, visto che ha la macchina piu’ grande.
La cavalleria impone al gruppo di lasciarmi davanti (ed il mio mal d’auto ringrazia moltissimo!) e chiacchierano del piu’ e del meno arriviamo alla meta.
E’ presto, prendiamo un bellissimo parcheggio con annesse panche (comode per cambiarsi). Ci ghettizziamo, prendiamo zaini e ciaspole e via. 2 minuti di strada e poi su, ciaspole ai piedi.
Si sale dapprima per strada interpoderale e la neve è davvero tanta, le foto lo dimostrano. Chiacchieriamo un po’ salendo, finalmente posso fotografare e la macchina sembra rispondere al meglio.
Ci si inoltre nella valle, sempre in ombra, ma il freddo non è particolarmente pungente.
Ad un certo punto Alberto (il nostro anfitrione) ci chiede se ci vogliamo fermare li o andare piu’ in su al sole.
Ma no, dai …. È presto per fermarsi …. E guardo l’orologio: cribbio! Sono già passate quasi 2 ore e abbiamo fatto piu’ di 500 m di dislivello! Non ci posso credere …. A me sembra di aver appena iniziato a camminare!
Osservazione giusta di Alberto: il passo è quello giusto. Si, ma anche la compagnia è davvero piacevole.
A questo punto la sosta diviene inutile perché lassu’ c’è la nostra meta.
Arriviamo in meno di 3 ore, la neve è tanta e bellissima …. E anche gli scialpinisti sono davvero tanti in cima, per cui scendiamo alla capanna.
Alby è passato ieri (giuro …. E’ vero!) a battere la pista e ad aprirci la capanna (se guardate bene troverete la foto dello splendido lavoro fatto per permetterci di entrare in questa piccola capanna.
Luogo incantevole. Troviamo un posticino riparato dal vento e ci sediamo a chiacchierare e a mangiucchiare.
Arrivano e vanno diversi gruppi di scialpinisti e noi saremo gli ultimi la lasciare la capanna.
O meglio, abbiamo lasciato li 2 ragazzi che si sono prodigati a non finire per farci innumerevoli foto di gruppo ed è grazie a loro se le abbiamo :)
Discesa tranquilla, spesso in neve fresca. Verso valle la neve diventa piu’ pesante e la fatica si fa sentire. Si chiacchiera, spaziando su queste montagne che ancora non conosciamo bene.
Viaggio di ritorno piuttosto addormentato (per me …. maledetta emicrania!) ma con arrivo verso Milano totalmente immerso nella nebbia.
E siccome non c’è gita senza “ravanage” …. mi sono persa per tornare a casa dal Decathlon di Bollate a casa mia …. :(
Alla prossima ragazzi ….. tenuto conto che non pensavo neppure di mettere le ciaspole in questo inverno sono alla seconda splendida gita!
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1 commento:
La prima cosa che mi balza agli occhi guardando le foto è prooprio la quantità di neve. Chissà, magari 30 anni fa era normale già da fine novembre.
La foto dell'ingresso della capanna rende l'idea e ricorda certi racconti della...Russia!
Ma d'altronde le escursioni sui ghiacciai delle Alpi non simulavano le regioni polari?
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