- CLICCA SUL TITOLO PER VEDERE LE FOTO -
Non è stagione da Grigna! Mi sento quando lo dico a Floriano … beh, è vero, io questo giro l’avevo pensato per ottobre, ma …
Ma.
Si sa che “i miei guai non finiscono mai” e cosi mi ritrovo senza macchina fino a dopo ferragosto :(
I problemi più grossi sono 3, e in ordine di importanza:
1 – come salire ai Roccoli nel we
2 – come andare in montagna compatibilmente con la stagione
3 – come supportare doverosamente i miei
Il punto 3 è al terzo posto solo perché tra bus-treno-taxi riesco abbastanza bene a fare tutto.
Per il primo mi sto organizzando ma non è facile per me chiedere … e poi tutti hanno i loro impegni.
Per il punto 2 invece niente da fare :( Visto che lavoro nei we e l’unica persona che potrebbe accompagnarmi in settimana ha problemi non vedo proprio soluzioni. Ho passato un intero inverno a riabilitare il ginocchio, a mantenermi allenata per affrontare questo luglio, che per me è il mese migliore per la montagna … e invece niente :(
Sono perfino stanca di deprimermi e cerco di risolvere i problemi giorno per giorno, tanto è inutile andare al di la di questa domenica perché chissà che altro mi succederà.
E allora? Devo rinunciare alla montagna? Per adesso no. Mi alzo presto (alle 5) e alle 6 sono in strada, zaino in spalla e scarponcini nuovi ai piedi. Si, perché sono cosi pazza da mettere gli scarponcini nuovi quando affronterò un bel dislivello di circa 1400-1500 m
Il sentiero lo conosco cosi ad ogni bivio so dove andare. Ci impiego circa un paio d’ore (sono sempre 700 m di dislivello più il pezzo da casa mia all’inizio del sentiero).A dire il vero non avevo ancora deciso da che parte salire. Pensavo alla Sinigalia e poi scendere … già: da dove? Mentre sono li che medito passo davanti al Soldanella e imbocco il sentiero.
Passo davanti al Canalone Porta. L’ho fatto in autunno con Giuliano e Mario. Non l’avevo trovato difficile ma in un paio di punti mi ero fatta aiutare. Ora l’orgoglio vuole che ce la faccia da sola. E poi penso che dentro il canalone farà meno caldo.
E intanto sono all’attacco. Lo so che anche solo pensare ad un itinerario vuol dire farlo e non mi stupisco se tiro su dritto dentro il canale. Spero solo di non incontrare più neve. A dire il vero non ho ancora realizzato in pieno che è già metà luglio.
Salgo. Cerco i segni ma non sempre li trovo. E allora vado a intuito (mica mi ricordo io dall’autunno) e immancabilmente eccolo li il segno :)
Sono solissima anche se sento un gran vociare. Alla fine realizzo che la cascina deve avere un po’ di bimbi ed il vociare arriva da li.
Salgo. Chissà dove erano i 2 pezzi in cui mi sono fatta aiutare? E intanto mi aiuto con la “terza mano” in un punto: che sia questo? Mah … certo se non ero da sola chiedevo aiuto, cosi invece me la sono dovuta cavare. Non elegantemente ma sono salita. L’ambiente è sempre bellissimo, io sudo tantissimo ma il caldo non è prepotente. Inizio ad essere stanca, ormai i 1000 m li ho fatti e il canale mi sta impegnando. Devo stare attenta a non cadere, ho gli scarponcini nuovi e tengono ma sono scarponi da trekking e quindi con la suola morbida e gli angoli arrotondati. Guardo bene dove appoggiarli e il tempo passa. Ormai sono fuori orario ma non mi interessa. Mi interessa continuare a salire, una piccola sosta, e poi si continua a salire, con calma, godendomi quello che ho intorno.
La macchina fotografica l’ho messa via, non voglio rischiare visto che ho portato la grande.
A dire il vero non vedo l’ora di trovare la via di fuga. Una volta vista quella mi sento più tranquilla perché ci sono un paio di punti dove scendere … brrrrrrrrrrrr!
E la via di fuga (l’innesto con il traverso che porta alla Cermenati) arriva fin troppo presto. Non ci sono dubbi, io continuo sul canale.
Al Sigaro ci sono 2 ragazzi che arrampicano e hanno lasciato giù lo zaino. Lui è in sosta, lei è in difficoltà … come non la invidio!
Ed ecco la placca! Come la vedo la riconosco subito: altro che quelle che ho superato ora! Mi piace. L’attacco tranquilla, è appoggiata e piena di appigli; è divertente!
Mi fermo un attimo a prendere fiato e mi giro a vedere a che punto è la ragazza. Mi salutano. Penso che se sono in braghe di tela loro alla base devono tornare e mi farò aiutare. E’ consolante sapere che non dovrò cmq chiamare il 118 :)
Ma non mi servirà nessun aiuto ovviamente.
Ormai sono fuori e sono davvero stanca. Arrivo alla cresta per prendermi una meritata quanto lunga pausa. Tiro fuori la macchina fotografica e mi sfogo con i mille fiori che qui ci sono. La Grignetta è un giardino botanico davvero stupendo.
Il sole va e viene, quando va si sta davvero bene, quando viene è un po’ caldo ma almeno mi asciuga di tutto il sudore.
Sento delle voci, dalla Cermenati sta scendendo qualcuno. Poi silenzio. In Grignetta. Strano.
Riposata e in parte rifocillata riparto. L’ultimo tratto è quello della Sinigalia e decido di non usare le catene, neppure nel pezzettino in discesa. Ci metto tempo, certo, ma mi diverto. E vedo che tutto sommato sono capace e tranquilla :)
Arrivo.
GULP!
NON UNA PERSONA!!!!!!!!!!
Lo so che non ci credete, ma non c’era davvero nessuno!!! Mi fermo più di un’ora in cima, e non è arrivato nessuno. Come mai? Non ci credo. Eppure è cosi. In Grignetta sola soletta :)
Alla fine decido di scendere dalla Cermenati. Lo so che è una palla ma non mi va di allungare troppo il percorso. Devo anche scendere a Ballabio ed è la prima cosi impegnativa che faccio da quando ho il ginocchio incriccato.
La discesa è anche meno noiosa del previsto. Non sono di ottimo umore ma non fa nulla. Ogni tanto una lieve brezza mi rinfresca e arrivati al Porta mi concedo un Birra – Gassosa meritatissima.
Sto per partire che il rifugista esce e mi attacca un bottone che non finisce più :( Mannaggia a lui … è anche simpatico ma io ormai scalpito per arrivare a casa.
La discesa è veloce e tranquilla, trovo le 2 fontanelle che avevo adocchiato salendo. Almeno con l’acqua qui è andata bene. Ho adottato il sistema “Andrea” e mi sono portata l’acqua nei Thermos cosi almeno la bevo fresca. L’acqua calda non disseta per nulla e non posso riempirmi di pastiglie di sali.
Arrivo a casa dopo poco più di 10 ore. Un’avventura splendida. Il canalone porta tutta sola soletta … sorrido ancora all’idea :)
Quota partenza: m 750 ca
Quota arrivo: m 2.177
Dislivello calcolato, il mio altimetro mi ha abbandonato: m 1.400 ca
Tempo totale di marcia comprensiva di mega soste e foto: 10
15 luglio 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento