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“La prossima volta che vai al Santa Rita vai da Pian delle Betulle: è una bellissima cresta piena di fiori!”
Come fare a rinunciare? Parto dall’Alpe Paglio ma cambia di poco.
Solo che questa volta è stata una mezza delusione. Già che fa caldo … fa tanto caldo! Seguo il consiglio datomi e parto presto ma il caldo arriva prepotente.
Per quasi 2 ore si è su una carrozzabile sterrata. Una noia mortale, soprattutto in discesa. L’unica cosa bella dell’andata è il panorama (l’afa ancora non si fa vedere) e il passaggio dai diversi alpeggi (ho seguito le immancabili quanto precisissime descrizioni di Diska per l’itinerario in oggetto).
Finalmente incontro il segnavia che mi porta sul sentiero.
Qui inizia la vera cresta. Siamo intorno a quota 1.800 – 1.900 … per me troppo basso a quest’ora d’estate :(
MI MANCA LA VALLE’E !!!! La si parte a 2.000 m già al mattino presto e quando il sole inizia a picchiare sei davvero in quota.
Vabbeh, lo sapevo e va bene cosi.
Soffro in silenzio, anche perché sono sola.
I fiori ci sono, ma sono ovviamente quelli di queste quote. Io a Luglio sono abituata ad iniziare a vedere i fiori di alta montagna. Insieme al caldo è per colpa di questo motivo che non fotografo praticamente nulla.
Mi fermo a far colazione e inizio a rendermi conto che l’acqua non sarà sufficiente. Lo so che non troverò fontane ma spero sia aperto il rifugio … cavolo: è luglio!
Cammina cammina, bei panorami ma prati con erba alta (vuoi mettere con l’erbetta che ti ritrovi sopra i 2.500? Quella bassa bassa e morbida morbida …) mi ritrovo all’ultimo bivio: sentiero basso o quello delle creste considerato difficile? Che domanda …
Di difficile non so proprio che cosa ci sia, è solo ripido a tratti. Praticamente la mezz’ora più bella di tutto il percoso! I prati pieni di rododendri e qualche roccia affiorante rendono il panorama un po’ più alpino.
E qui ho un bellissimo incontro: a 2 metri da me una marmottona fa da sentinella. Il vento mi è favorevole e non mi vede né mi sente mentre tiro fuori la macchina fotografica … che tenera!
Arrivo al rifugio dopo 3 ore e 45 minuti … un quarto d’ora in più di quello che diceva il primo cartello e un quarto d’ora in meno di quello che ipotizza Diska.
Purtroppo il rifugio è chiuso :( Devo fare economia di acqua che non ne troverò fino alla carrozzabile e anche quella la devo percorrere per un buon tratto.
Mangio un po’ di torta avanzata dal Ferrè e poi mi sdraio a riposare. E’ presto, li si sta bene ma dopo poco più di mezz’ora mi viene l’agitazione di partire.
Il cartello indica 2 ore e 50 … sono MOLTO dubbiosa … ci sono un bel po’ di saliscendi e non so quanto poi si recupera visto oltretutto che metà del percorso è su strada …
E poi mi impongo di fotografare almeno qualche fiorellino. E poi le soste sono di più rispetto alla salita. E poi devo raccogliere delle erbe che mi ha chiesto un mio amico. E poi incontro degli operai che lavorano con i macchinari sulla strada :(. E poi incontro alla fontana (FINALMENTE LA FONTANA!!!) una coppia. Lui burbero neanche saluta, lei simpaticissima si mette a chiacchierare con me. Uniche parole (a parte gli operai) scambiate in tutto il giorno.
Che vi devo dire … forse in primavera o in autunno è un bel percorso. Di certo non è il più breve per andare al Santa Rita. E poi la consapevolezza che da ora in poi mi devo portare dietro 2 l di acqua … :(
VOGLIO LA VALLE D’AOSTAAAAAAAAAAAAAA !!!!!!!!!!!!!!!!!
Quota partenza: m 1.386
Quota arrivo: m 1.998
Dislivello totale, secondo il mio altimetro un po’ pazzo: m 1.176
Tempo totale di marcia comprensiva di soste e foto: 8 ore
04 luglio 2010
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