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15 gennaio 2007

Cima Dosso m 2.562 - 14 Gennaio 2007

Trek propone la Val Bognanco con 3 possibili itinerari …..
Ricordo la gita fatta un paio d’anni fa ed il posto era davvero incantevole.
Li poi ci sarà la neve, contrariamente a tutte le altre parti.
Certo, la sciata prevista sabato non mi lascerà fresca come una rosa.
Non faccio in tempo a finire le mie considerazioni che mandi un MP a Trek.
Come da copine sabato mi ammazzo sugli sci, arrivo a casa e scopro che la mia sveglia l’indomani suonerà alle 4.
Si … si …. Alle 4!
Non protesto, anzi! Io sono sempre per partire presto e vista la mia lentezza di questi ultimi tempi non recrimino di certo.
Nebbia.
In questo strano inverno purtroppo non manca. Sabato mi è andata bene, ma temo per la domenica. Invece nulla! Fino al Gallarate nulla!
La giornata inizia piuttosto bene.
Appuntamento …. puntuale per entrambi, breve giro turistico per trovare un parcheggio per la macchina e poi via.
Chiacchiere.
Come al solito, ci si perde in chiacchiere e sono ben contenta che la parola scorre libera ….. la giornata si preannuncia gradevole.
Salendo nella valle si fa sosta ogni tot, luci spente e ci godiamo il primo chiarore dell’aurora, le ultime stelle, il quarto di luna …..
Arriviamo al parcheggio verso le 7:30, ci beviamo un po’ di caffè aspettando la luce e mi prende una stretta allo stomaco: la bottiglia dell’acqua!!!
Che figura! E’ la seconda volta in TUTTA la mia vita di escursionista che dimentico la bottiglia dell’acqua ….. Marco gentilissimo mi fa presente che lui ne ha un litro, io faccio i conti dei miei termos (8000 cc in tutto) e tiro un sospiro di sollievo: mi porto dietro anche il termos del caffè e dovrei cavarmela; inoltre ieri sera ho cercato di bere tanto, sia per reintegrare dalla sciata spettacolare di sabato, sia in preparazione della camminata in neve (non troppo fresca) il giorno dopo.
Qualche foto alle prime luci dell’alba e poi discutiamo se portare o meno le ciaspole.
Alla fine decidiamo di si e prepariamo gli zaini: giù gli scarponi e su le ciaspole.
Marco ci ripensa, la cima ora si vede e sembra abbastanza pelata: giù le ciaspole e su i ramponi.
Scendiamo.
Si, comincia in discesa la nostra avventura. Cerco di scacciare dalla mente il fatto che al ritorno ci aspetterà la salita e sempre chiacchierando avanziamo.
Al torrente un atroce dubbio assale Marco: ciaspole?
Ehm …. Effettivamente qui la neve c’è. Uffa …. Che indecisione!
Alla fine Marco prende i ramponi (miei s suoi), lascia qui lo zaino e corre in macchina a prendere le ciaspole. Ultima decisone, da qui non si torna indietro. L’importante in questi casi è non prendersela se si è sbagliato a decidere. Poco importa se la compagnia è buona, la giornata meravigliosa ed il luogo incantevole, non trovate?
Ora si parte sul serio. Il bello di partire presto è proprio il fatto di potersi permettere queste “perdite di tempo” senza farsi venire il patema d’animo. Inoltre piace ad entrambi far foto, per cui si prevedono parecchie soste.
Arriviamo al bivio, il cartello dice 2 ore ma ne metto in conto almeno 3; comunque per le 12:30 dovremmo essere in cima.
Il bosco.
La neve.
Ripidoooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!
E meno male che abbiamo le ciaspole! Si affonda, anche se neve tiene abbastanza.
Dopo il bosco inizia il tratto con i massi: avete presente lo spazio tra un masso e l’altro? Avete presente quando il bastone, se non la gamba che è ancora peggio, perde la presa e trova il vuoto sotto?
Penso alla discesa: mi farà penare parecchio!
Sono senza fiato, i polpacci mi fanno male, sento da morire la sciata di ieri, Marco chiacchiera ed io cerco di tenere il ritmo del discorso con il passo.
Ci si ferma spesso …. spessissimo, a far foto, a finire il discorso, a far riprendere il fiato a Silvia ….
Ora i massi sono di meno, l’erba sotto la neve è infida, la strada si fa ancora più ripida ed io inizio a temere di non farcela a salire in cima.
Spero ardentemente che, nel momento in cui io rinuncerò Marco vada su lo stesso; lui è bravo e veloce e non ha senso chi rinunci alla vetta a causa mia.
A dire il vero, quando attacchiamo il ripido pendio finale mi sento positiva: non manca molto, è molto ripido (30 – 35° dice Marco) e quindi il tempo di salita dovrebbe essere minore.
Arriviamo all’ultimo salto di roccia.
I lastroni tipici di questa zona ci circondano.
Più in alto c’è il ghiaccio.
Marco ravana a sinistra.
A destra è impensabile andare.
Su c’è una lastra e ghiaccio.
Marco ravana …. ravana ….. ravana …..
La croce è li, la vediamo, mancheranno una cinquantina di metri ma io non me la sento più.
Marco, come temevo, decide di non salire: non saprò mai se l’ha fatto per cavalleria o perché anche lui reputava piuttosto pericoloso continuare.
Io sono felicissima cosi! Il ripido, la neve, le ciaspole …. e dove lo vogliamo mettere il cieloblublu e il contorno di montagne e valli che abbiamo sotto e sopra gli occhi?
Scendiamo un po’, fuori dal pezzo ripido.
Alla fine mi rendo conto che la discesa non è poi cosi difficile, scendo piano ma senza problemi per fortuna.
Sono però stremata, ho bisogno di riposare, di bere e di mangiare.
Quando finalmente troviamo il nostro “ristorante” non perdo tempo in foto, prima bere, poi mangiare …. poi foto!
Vediamo tutta la valle da qui, con il binocolo vediamo la gente che è fuori dal rifugio Gattascosa (ma chissà perché hanno scelto quel posto per costruirlo? Avrà visto si e no un’ora di sole …. Peccato!)
Continuiamo la discesa. Come temevo il pezzo con i massi è lento, ogni tanto ci si incastra, si incastra un piede con lo scarpone, si mettono le ciaspole e si incastra un bastoncino con la sua rotella, si incastra la ciaspola …..
Ma se Dio vuole anche questo ha fine, il bosco ci regala qualche scivolata ma arriviamo abbastanza integri al bivio.
La scelta, fatta mentre si mangiucchiava il panino, di salire al primo dei Laghi del Paione viene scartata, il sole è già basso, ora che arriviamo la non ci sarà più ….. forse non è il caso.
Mentre scendiamo ci becchiamo l’uscita sociale di una sottosezione di Milano: mi sembrava strano non aver incontrato nessuno che conosco!!!
E allora gambe in spalla, che se sono venuto su con il pullman non vogliamo trovarcelo davanti.
Già, gambe in spalla ….
Vi ricordate?
Quella salita mi fa venire la nausea ….. non riesco ad essere più di tanto veloce ma una sosta a fotografare la nostra cima ci sta: mi sembra davvero incredibile che siamo saliti proprio su quella lingua di neve!!!
L’avventura non è finita, trovare una birreria con birra alla spina è stato ben più arduo che salire la montagna, ma siccome perseveriamo alla fine siamo accontentati: birra e patatine, ritornano le care e vecchie abitudini.
Come al solito, rientrando da questa valle non troviamo gran traffico.
Certo, la giornata è stata intensa, ma che sensazione di pace, di rilassamento, di bellezza ……

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao... volevo segnalarti che il link dell'ultima gita punta ad un indirizzo inesistente, credo!

ciao
claus_

heliS ha detto...

Ok, grazie della segnalazione!
Ora dovrebbe funzionare tutto!
Ciao
Silvia

Anonimo ha detto...

;)) lo so che sono pignolo :D

ciao!
claus_

heliS ha detto...

Viva la pignoleria allora :)))
Ciao
Silvia