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20 agosto 2009

Becca di Nona m 3.142 – 18 Agosto 2009

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Lo sapete perché si chiama cosi? Perché il sole, in inverno, ci arriva all’ora nona …
So che c’è un bivacco e forse ce la faccio a raggiungere la cima e fermarmi li a dormire.
Cerco in internet e vedo che per il bivacco Federigo Zullo non ci sono che note negative :( Inciviltà e maleducazione sembra che la facciano da padrona, vedo delle foto raccapriccianti e allora medito.
Se non riesco a dormire su vorrà dire che scendo piano piano, facendo molte soste (sono 1.800 m da scendere visto che sicuramente non arriverei in tempo per la seggiovia) e poi mi fermo a Pila a dormire.
Decido. Si parte. Martedi e mercoledi danno bello, quell’alta pressione che fa si che mi possa permettere gite lunghe.
Parto quindi presto da Milano perché se devo scendere in giornata è lunga. Lo zaino riesco a farlo davvero leggero: rinuncio al sacco a pelo in ragione del sacco lenzuolo e riduco il cibo all’essenziale. Non avendo attrezzatura il sacco è davvero leggero. Meglio cosi, il ginocchio soffrirà meno.
Arrivo un po’ di corsa e vado di fretta a prendere la seggiovia. Si, mi sono arresa. Ho meditato tutta la notte cosa mi conveniva fare e poi ho deciso di risparmiarmi i 500 m di salita che poi ringrazierò in discesa.
Arrivo a Chamolè e via per il sentiero che ho percorso poche settimane fa ma nell’altro senso.
Arrivo a Col Plan Fenetre: ora inizia la vera avventura.
Mi perdero’?
Trovero’ la strada per la Becca?
Sarà davvero cosi lunga?
Con tutta una serie di interrogativi scendo.
Il cruccio piu’ grosso, oltre alle condizioni del bivacco, è che non so dove trovero’ l’acqua. Questa è l’altra variabile che potrebbe farmi tornare a Pila per la notte.
Ma salgo tranquilla, va tutto bene qualsiasi sia la decisione che prendero’ lassu’.
Un po’ di disorientamento nel vallone di Comboè ma ritrovo subito il sentiero. E sale. Sale tranquillo, a volte piu’ ripido. Poca gente mi supera (1 o 2) e, facendo le mie soste, salgo tranquilla fino a che arriva a portata visiva il colle: eccolo li il bivacco!
Giornata spettacolare, venticello che ti fa stare fresca ed un sole splendido.
Nella mia idea c’era di salire prima al bivacco e da li alla cima ma toppo paurosamente il bivio (non lo vedo proprio) probabilmente anche perché ora ho raggiunto (?!?!?) visivamente le persone davanti a me e tengono la sinistra. Sta di fatto che supero quota 2900 e mi rendo conto che sto facendo il sentiero che è segnato tutto a tornati sulla carta, quello che penso sia il piu’ ripido.
Pazienza.
Arrivo in vetta subito salutata da un “COMPLIMENTI!”
Ci sono su 2 signori, 1 ragazzo ed un altro signore. Si inizia subito a chiacchierare come se fossimo vecchi amici. Vai a vedere di la … guarda come va giu’ … ma la vera cima è dove c’è l’ometto, ci siete già stati? Hai da mangiare? Vuoi un panino?
Insomma, una chiacchiera tira l’altra ed è davvero piacevole. Una volta tanto mi ritrovo con gente simpatica con cui scambiare le 4 chiacchiere di cima.
Poi viene la domandona: vediamo l’età di noi che siamo quassu’.
E cosi scopro che uno, oltre che essere mio coscritto, è nato il giorno dopo di me :) L’altro “ragazzo” (over 40 cmq) è anche lui di settembre … piccolo il mondo :)
Ok, i 2 signori scendono per primi. Tutti abbiamo deciso di scendere dal bivacco per cui chiedo loro di mettermelo in ordine cosi che ci possa passare la notte.
Arrivano nel frattempo 2 signore che pero’ si fanno molto i fatti loro.
E’ arrivato il momento di scendere. Per l’acqua il problema è risolto, visto che appena sotto il bivacco c’è un laghetto, ma le condizioni rimangono un punto interrogativo.
Scendo pianino che il sentiero è ripido e polveroso. Vedo il bivacco e … opsss … un lato sembra completamente spazzato via :( si vede la roccia … cavolo … non ho mai visto un danno del genere!
Molto afflitta mi avvicino. La porta è chiusa. Mumble … guardo di fianco: PERFETTO!
Era solo un’illusione ottica dovuta all’angolazione :)
Lo apro … e … condizioni perfette! Un po’ di odore di umidità ma pulito e ordinato. I materassi in ottime condizioni, su assi di legno quindi abbastanza duri. Coperte piu’ che decenti … insomma, abitabilissimo, alla faccia di quanto avevo letto in internet.
Intanto scendono Ivano (il “ragazzo” che primo mi ha salutato arrivata in cima) con un signore. L’ultimo scende subito mentre con Ivano ci beviamo un bel caffè e poi scendiamo al lago a prendere acqua vedere quella splendida baita appena ristrutturata. E’ un bivacco per cacciatori … poverini … a loro il bivacco per “alpinisti” evidentemente va stretto … E’ chiuso quindi immaginiamo che prendano le chiavi all’occorrenza e (spero) paghino qualcosa per il suo utilizzo.
Intanto sono arrivate le 2 signore al bivacco. Risalendo ci mettiamo a chiacchierare con loro. Alla fine le donne scendono, Ivano si ferma ancora un pochino poi deve scendere pure lui.
Ed io rimango sola.
Organizzo il bivacco e mi siedo fuori, al sole, riparata dal vento, a non fare assolutamente nulla.
Mi riposo.
Mi rilasso.
Non ci sono abituata ma è meraviglioso.
Un po’ sono pentita di non aver portato neanche un libro ma non importa, era peso sulle spalle ed io, tutto sommato, non sto poi tanto male sola con me stessa :)
Tra una cosa e l’altra inizio la preparazione della cena per le canoniche 19.
Ivano, gentilissimo, mi ha lasciato un panino e i pomodorini per cui la cena sarà davvero completa.
Finisco di mangiare, preparo il lettuccio e poi aspetto il tramonto.
Il vento purtroppo è freddo e forte e stare fuori non è tanto indicato. Ma aspetto fino ad essere ripagata dal “solito” tramonto dietro al Bianco. Magia …
Mi rintano in bivacco e vado a nanna ma dopo poco mi “tocca” mettere un’altra coperta … bellissimo! L’aria che si respira entra fresca nel corpo ed è meraviglioso se penso alla notte scorsa a Milano.
Ho messo la sveglia alle 5. Mi sveglio come al solito un po’ di volte ma alle 5 proprio di alzarmi non se ne parla. Fa freddo ed io sto diventando pigra. Mi riaddormento e quando riapro gli occhi sono già le 7,15
Su, forza pigrona!
Mi alzo e faccio colazione. Mentre l’acqua bolle sento rumore di sassi. Gulp … già gente a quest’ora? Esco e ovviamente non era un bipede ma uno splendido stambecco proprio li sotto di me.
Sorridendo rientro in bivacco, il caffè è pronto e mentre mangio i miei biscottini ecco altri 2 stambecchi che stanno scendendo dal sentiero della cima. Bellissimi! Li c’è il sole, loro sono tranquilli, brucano, si guardano intorno.
Mi arrivano abbastanza vicini ed io prendo la macchina fotografica senza muovermi.
Li fotografo anche se il io zoom non è un gran che.
Quando si rendono conto che ci sono io in bivacco scappano, passano proprio li sotto di me ma neanche troppo di corsa.
Che emozione … colazione con gli stambecchi!
Scendo presto che ho una commissione nel pomeriggio a Milano ma voglio cmq scendere con calma. Alle 9 incrocio gente che è già qui … si stano allenando per la corsa del 6 settembre che vedrà salire la Becca con dislivello di 2.500 m!
Ognuno si diverte come crede :)
A Comboè bagnetto ai piedi, vedo il ponte che mi sono persa all’andata, mi fermo anche a Plan Fenetre e poi all’eremo di San Grato per il pranzo.
Che dire: ho conosciuto gente simpatica, sono stata bene con loro come sono stata bene da sola. La notte in bivacco, gli stambecchi, il tramonto, il vento perfino le api che la mattina non la smettevano di ronzarmi intorno sono stati splendidi.
Ogni tanto un tuffo cosi naturale ci vuole :)




Quota partenza: 2.311 m (salita) - 1.800 m (discesa)
Quota arrivo: 3.142
Dislivello, secondo il mio altimetro, in salita: 1.308
Dislivello, secondo il mio altimetro, in discesa – 1.803
Tempo totale di marcia: circa 3,5 ore a salire e altrettante a scendere (senza contare le soste in discesa)





4 commenti:

Anonimo ha detto...

Bella gita, in "free solo" poi vale ancora di più, complimenti!
Peccato per gli impegni, altrimenti potevi proseguire sulla ferrata della discordia fino all'Emilius.

Quando sono andato io, volendo andare all'Emilius, avevo sbagliato tenendomi troppo a sinistra, come te; ed ero finito sulla Nona. Da lì eravamo poi scesi allo Zullo e fatto la ferrata. Giro eterno in giornata. Posto simpatico comunque, specie per i fiori e i wild spirit degli alberi. S'ciao

heliS ha detto...

Fa piacere vedere che anche "esperti" come voi sbaglino come me :)
Cmq, l'Emilius l'ho già salito dalla noramle, via che trovo bellissima ... la ferrata ha poco senso secondo me. Anche se la cresta ... effettivamente ... :)
Ciao e buone montagna!
S.

gorky64 ha detto...

complimenti per il sito, per le foto e per la descrizione della passeggiatina.
grazie x il "ragazzo" e grazie 1000 x il caffè.
bella cosa incontrarti.
buona montagna.

Ivano

heliS ha detto...

Sono stata contenta pure io di averti incontrato ...
Anche se ... mi sa che mi hai mentito sulla tua età :DDD
Cmq sembri proprio un ragazzo, nello spirito e nell'aspetto :)
Ciao
S.