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16 ottobre 2009

Bivacco Cecchini m 2.770 – 14/15 Ottobre 2009

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Capita di prendere delle decisioni che non sono collimanti con il meteo e quindi di rinunciare alla cima. Capita che il meteo sia birichino o che i nostri “desiderata” non collimino con lui.
E cosi è stato questo we … o meglio, questa 2 gg perché è un’infrasettimanale.
Vi tralascio le mail girate per concordare il giro, sarebbero veramente fantozziane, vi dirò soltanto che ormai sono settata sull’idea che prendero’ un sacco di freddo e faro’ una bella fatica.
Sono un pochino preoccupata: quali pantaloni porto? Quanto cibo? Cose calde? Troveremo il gas? Le coperte saranno sufficienti?
Questa volta vado a casa di Nano: “Lascia qui la macchina che è piu’ sicuro.”
Il mio TomTom non mi tradisce e con i soliti 5 minuti di anticipo arrivo a Eupilio, davanti al cancello. Dove, ovviamente, mi aspetta Nano puntualissimo come sempre.
Entriamo, faccio conoscenza con i cani, con un gatto, tagliamo la crostata che sarà la nostra colazione di domani e poi via, verso Montespluga.
Ma prima beviamo il caffè in paese, dove tutti conoscono Giuliano. Deve essere proprio un bel paese perché nonostante siano le 7 di mattina sono tutti sorridenti, mi prendono bonariamente in giro per le castagne (è un’altra storia, qui non c’entra molto per cui non ve la raccontero’) e mi permettono di prendere qualche bustina di zucchero per le tisane/caffè visto che mi sono dimenticata (sono per Nano, io non bevo nulla zuccherato, ma essendo compito mio pensare alle cose calde … avrei dovuto ricordarmene!).
Saliamo.
Man mano che ci avviciniamo notiamo che verso il confine qualche nuvoletta c’è.
Inoltre notiamo che le cime sono imbiancate, o meglio, spruzzate dalla prima neve.
Indecisione: che facciamo? L’alternativa è il Redorta, ma possiamo andare avanti e decidere una volta la.
Arriviamo al paese di Montespluga e andiamo a bere un caffè.
I signori ci guardano strano: al bivacco? Al Ferrè? Ma volete star su a dormire????
Vanno a prendere le previsioni: danno solo miglioramenti per domani. Nano insiste: no, domani è bello. Il signore è scettico ma ci augura una buona escursione.
Usciamo. Il vento è forte e freddo, la neve ha imbiancato anche i prati li di fianco, “ma è neve riportata!”.
Pero’, siccome siamo matti ma fino ad un certo punto, in macchina ci meditiamo un po’. Sembra vincere il Redorta quando esce una esclamazione: “Pero’ avevo proprio voglia di vedere il nuovo bivacco”. E’ bastato questo per farmi dire: “E bivacco sia!” con un sorriso. Andra’ come dovrà andare.
Mettiamo gli scarponi e si parte. Metto il guscio perché il vento mi da davvero fastidio.
Man mano che ci inoltriamo nella valle vedo la neve. Gulp! :-)
Saliamo.
Arrivano i primi strappi. I sassi sono ricoperti da questa neve “riportata dal vento” fresca e farinosa. Non bagna ma si scivola lo stesso. Nano è una ottima guida e mi fa strada cercando il percorso migliore.
Ecco le conche e con esse la neve che ci arriva sopra il ginocchio.
Io sorrido.
La prima neve!
Ora mi rendo conto che ho voglia di inverno, di sci, di ciaspole!
L’ambiente è meraviglioso, il vento tira a raffiche e penso a quando saremo al riparo nel bivacco. Intanto le nuvole che dovevano andarsene di addensano sopra di noi.
Arriviamo al bivacco avvolti in una nebbiolina tanto che non vedo praticamente nulla intorno.
Nano ha accelerato l’ultimo pezzo e mi fa trovare il bivacco aperto pronto ad accogliermi :-)
E’ davvero stupendo! Una costruzione di legno ampia e confortevole, inaugurata ad agosto di quest’anno. I letti hanno le doghe e degli splendidi materassi. Ma soprattutto: c’è il GAS!
Ottimo!!!
Ci sistemiamo. Ci copriamo perché caldo non fa. Ci chiudiamo dentro al bivacco ed io ho il compito di pensare al pranzo.
I nostri predecessori ci hanno lasciato un po’ di acqua nella pentola, ovviamente è ghiacciata.
Dopo averla fatta sciogliere preparo una tisana mentre cuoce un po’ di pasta.
A mia discolpa devo dire che di solito sono abituata a cucinare per uno :-( Cerchiamo il sale, non capisco la dose e ovviamente viene salatissima :-( Intanto, l’uomo del duo va a prendere la neve per fare un po’ di acqua e cerco di riparare al danno mettendo neve nell’acqua che bolle. Un pochino lo riparo ma poi viene il condimento. Ho portato il tonno, ma quello in busta che non ha olio dentro. Vabbeh, siamo in bivacco, a metà ottobre a 2.700 m … mica starai li a guardare il capello!
Sarà Nano a dire i suoi commenti sull’accoppiata “tisana ai frutti rossi e pasta salata al tonno scondito”, io mi risparmio :-)
Sono anche queste le cose che fanno avventura! Mangiamo un po’ di torta e poi, cavolo, fa freddo! E allora sotto le coperte a fare la settimana enigmistica (abbiamo gli stessi gusti, facciamo i soliti 2 cruciverba) e a chiacchierare fino a che non si fa ora di cena. Io ho il riso a curry e mentre lo preparo Nano prepara le brande. Farà freddo stanotte, mettiamo 3 coperte che per fortuna sono molto calde.
Mangiamo, la cena per fortuna è migliore del pranzo. Rassettiamo, laviamo le pentole, prepariamo l’acqua per il mattino dopo e poi in branda, a fare parole crociate e a chiacchierare.
Ci addormentiamo tutto sommato abbastanza tardi per essere in bivacco, saranno più o meno le 22.
Io dormo come al solito, ho la testa completamente sotto le coperte e se faccio di tirare fuori il naso per respirare mi gela immediatamente. No, non è il caso, sotto si respira benissimo.
Per la cronaca ho su: sottopantaloni tecnici, maglia di lana merino e giubbotto e guanti di lana merino, che non ho praticamente tolto mai. Nano è pure lui a letto con pantaloni, maglietta e micropile. È pero’ piu’ ardito di me e dorme senza guanti.
Dormo come al solito, a tratti. Non so che ore sono perché non avevo posto per mettere il telefono per guardare l’ora ma non importa, tanto non ci alziamo di certo prima che spunti il sole.
Quando vedo il chiarore Nano mi chiama: dormi? No, sono sveglia. Usciamo a fare pipi’. Che alba! Foto, ma poi il freddo è davvero tanto. Abbiamo dormito la notte con una temperatura costante di -4 e ora è tutto nuvolo.
Ci rimettiamo sotto le coperte crogiolandoci al calduccio e ci mettiamo a chiacchierare.
Ci sono delle persone con cui fai fatica a dire quello che hai fatto ieri, Nano invece ti mette a tuo agio, ti ascolta, e cosi ci ritroviamo a raccontarci un sacco di cose della nostra vita al calduccio delle coperte con una temperatura fuori da brivido.
Il calore delle coperte e dell’amicizia che sta crescendo ci fanno stare li parecchio. Alla fine ci alziamo che sono le 9 passate, consapevoli che cmq la cima non l’avremmo fatta neppure se il sole fosse sorto immediatamente.
Ora è limpido e il mio socio mi mostra il percorso che avremmo dovuto fare: su quel traverso davvero saremmo stati con la neve fino alla vita! E lasciamo perdere le condizioni della cresta! Neve fresca, farinosa e non assestata.
Il Ferrè è li e non scappa. Ci torniamo l’anno prossimo con un bel progettino che si è andato delineando parlandone qui.
Facciamo colazione con caffè caldo e crostata fredda.
Rassettiamo il bivacco lasciandolo piu’ in ordine e pulito di quanto lo abbiamo trovato.
Foto di “vetta” e … cavolo! La mia macchina fotografica è ferma su un tempo folle e mi fa le foto bruciate :-(
Uff … ma che le è preso? Eppure anche al Castore che faceva davvero freddo non mi ha tradito!
Autoscatto con la macchina di Nano e poi scendiamo. Il sole è abbastanza caldo e il vento quassu’ è cessato. Pero’ la neve è infida. Con il mio ginocchio scendo piano e Nano mi cerca il percorso migliore, direzionandomi piu’ in alto se trova ghiaccio. I nevai da attraversare sono molti e la neve mi arriva fino al sedere. E’ davvero meraviglioso! La prima neve ha una magia unica e già ci vediamo con gli sci o le ciaspole ai piedi.
I sassi sotto di noi sono scivolosi e infidi ma non creano grossi problemi. Arriviamo a fondovalle e andiamo a coccolare un po’ i cavalli che troviamo li vicino.
Nel frattempo ho scoperto cos’ha la mia macchina. Con i guanti non è facile manovrarla e nel tentare di mettere l’autoscatto devo aver settato gli ASA a 1.600 … povera! Aveva ragione a farle bruciata!
Macchina, panino, ora andiamo a bere un caffè, “rimani a cena con noi, vero?”.
Pensate che l’avventura finisca qui.
.
.
.
Hi hi hi … no!
Accende la macchina. Fa fatica a partire e io già mi preoccupo: mica dovro’ scendere a spingere, vero?
Parte, gira la macchina, si mette sulla strada e … stop. Non ne vuole piu’ sapere nulla.
Un po’ scaramanticamente mi metto a cercare il numero del carro attrezzi.
Niente da fare. Parte la telefonata. Sono qui in un’oretta, devono salire da Chiavenna.
Andiamo a piedi al bar della Posta, vogliamo un caffè caldo e dobbiamo pagare il pernottamento al bivacco. Frrrrredddddooooooo! Il vento è salito quando siamo arrivati al fondovalle ed è davvero gelido. Saremo intorno allo zero e pensiamo che il gasolio ci abbia tradito ghiacciandosi pure lui.
Arriviamo al bar ed i signori ci salutano calorosamente: afoso al bivacco, vero?
:-) Raccontiamo la nostra esperienza e ci dicono che ci hanno visto stamattina uscire dal bivacco. Mi ha fatto piacere che ci abbiano controllato. Noi eravamo tranquilli ma loro erano un pochino preoccupati per il freddo.
Parliamo con il figlio, paghiamo il nostro pernottamento e facciamo i complimenti per la struttura.
Arriva il carro attrezzi: un signore simpaticissimo e gentilissimo ci accompagna, noi e la macchina, a Chiavenna. Ovviamente arrivati in officina la macchina parte. Cosi abbiamo la conferma: la notte al freddo, sottozero con il vento gelido ha bloccato il tutto. Per fortuna scopriamo che non siamo gli unici e che capita spesso che vadano a recuperare i diesel con il carro attrezzi.
Meno male che siamo scesi presto perché alla fine siamo arrivati a Eupilio alle 18.
Coccole ai vari animali, alle nipotine, un’occhiata con tanta invidia alle foto, cena in un ambiente solare. Doccia calda gentilmente offerta (il mio scaldabagno è kaput!) e poi il rientro a casa.
Che altro dire? Alla prossima!

Le foto sono mie e di Nano, amichevolmente mischiate :-)

Quota partenza: 1.950 m
Quota arrivo: 2.770 m
Dislivello, secondo il mio altimetro: 1.000
Tempo totale di marcia comprensiva di soste e foto: non significativo (poco meno di 3 ore a salire e circa un paio di ore a scendere, tenendo conto della neve)





1 commento:

Andrea62 ha detto...

Però, quanta neve! Non l'avrei mai detto vista la giornata seguente in un altro angolo delle Lepontine, però dalla parte opposta!