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26 ottobre 2009

Monte Rotondo m 2.496 – 24 Ottobre 2009

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La cima scelta doveva essere un pochino piu’ impegnativa e io devo salire a Luino la sera per cui propongo un orario piuttosto presto. Nano nicchia un pochino ma poi accetta.
Venerdi sera mi arriva una mail: porta picca e ramponi che ha nevicato sopra i 1.800 …
GULP! … :)
Ecco, inizio già a vedere la mia cimetta sfumare ma so che con Nano l’alternativa eventuale ne vale comunque la pena.
Arrivo accolta dalle feste dei cani, cambio macchina e poi via verso il caffè: il bar apre proprio appena ci vede :-)
Proseguendo il viaggio vediamo che le cime sono poco innevate. Fino a che non giriamo per la Val Gerola. Ecco. Poca neve … si … SONO PIENE!!!
Uffi … iniziamo a valutare la situazione. Anche le creste saranno un ravanamento incredibile e non pensiamo che valga la pena di infognarci. All’altezza di Laveggiolo mi propone il Monte Rotondo. Bene, una cimetta che non conosco per cui perfetta. L’altezza è piu’ o meno analoga ma la cima è molto piu’ tranquilla di quella che doveva essere per cui, anche i 30 cm di neve fresca non dovrebbero darci fastidio.
Parcheggiamo, ci prepariamo e ci inoltriamo per la strada sterrata, vietata alle macchine. La giornata è meravigliosa, la luce stupenda come solo quella del primo mattino è capace di essere. I contrasti sono enormi (cielo blu, cime bianche, roccia scura, larici autunnali …) difficile fare foto per ora.
E io sudo.
Insomma: è possibile che anche a fine ottobre devo morire di caldo? :-(
Nano come al solito sale tranquillo senza neppure accorgersi che il sentiero va su. E io lo seguo.
Lasciata la strada ci si inoltra nel bosco e poi nello splendido pianoro dove la nostra cima è li che ci guarda. Il dislivello non è enorme per cui sono tranquilla.
Vedo il traverso che ci porterà al colle; c’è neve, quella poca e infida e intanto ha iniziato a soffiare un venticello gelido.
Ehm … è vero, mi sento molto coccolata ma che ci posso fare? Non appena accenno al fatto che non vedo l’ora di essere al sole detto fatto: il sentiero non ci porta? Ci andiamo da soli! Ci spostiamo dal sentiero per salire al sole :-)
Lo riprendiamo per salire al colle e qui la prima sorpresina della giornata: sul traverso una bella lastra di ghiaccio. Che problema c’è? Nano ravana un attimo (ovviamente abbiamo la picozza … ovviamente l’abbiamo lasciata in macchina :-D) e passa. Poi mi aiuta a fare altrettanto. Bene, da sola mi sarei probabilmente infognata piu’ in alto dove ci sono i rododendri per evitare la lastra ma cosi devo ammettere che è molto meglio!
Arriviamo al colle tranquilli. Il panorama è meraviglioso. La Grignetta è ancora pulita ma il Grignone ha già la sua spolveratina. Il Resegone sembra pulito pure lui mentre le cimette intorno la spolverata ce l’hanno quasi tutte.
Ora cerchiamo la galleria, da dove si possono fare delle foto interessanti, dove trovo il campanaccio di una capra (sarà un caso?) e dove facciamo l’unica sosta, anche se involontaria, della salita.
Riprendiamo e siamo in cima piuttosto velocemente. La madonna di vetta è davvero imponente, anche se niente rispetto ad altre tipo Zerbion. Il Legnone ed il Pizzo Alto sono bianchi, la Valtellina si apre sotto di noi. Insomma: il panorama è super!
Niente male questa cimetta, ma tira un vento gelido e fa davvero freddo. Facciamo le solite 1000 foto, il solito autoscatto (anche questa volta senza cavalletto … grrrrrr) e poi ci cerchiamo un posticino riparato dove mangiucchiare la torta.
Ma fa freddo. Cavolo se è freddo! Scendiamo. Uno sguardo alla costruzione che potrebbe fungere da bivacco di emergenza (serpenti a parte) e poi scendiamo.
Da questo versante è piu’ caldo, mi sa che abbiamo sbagliato a fermarci la a mangiare, ma ora mi sto scaldando.
Nano ha visto un bel traverso, dopo il colle, dal quale si puo’ scendere in Val Vedrano e quindi alla macchina.
Ti va?
Ma certo!
Arrivati al pianoro traversiamo fino a prendere il sentiero. Man mano che proseguiamo ci rendiamo pero’ conto che il sentiero finisce li, alla base di quel ripidissimo canale.
Vabbeh, si torna, mormora Nano.
Come? Un sentiero cosi bello non puo’ portare a nulla! Andiamo a vedere.
(Non fraintendetemi, le perplessità di Nano sono per me, visto che ancora non sa fino a dove mi posso spingere)
E sale. Inizia ad essere ripido, fino a che non vediamo le catene.
:-)
Ottimo! Dai che si sale!!!
Sono davanti io (che non si sa mai … se scivoli … :-D) e fino a che ci sono le catene va tutto bene, nel senso che è roccia e si va via lisci. Quando le catene non ci sono pero’ è erba, con lo straterello di neve e ripidoripidoripido … Sorrido pensando alla volta che salimmo da un prato del genere per riprendere un sentiero ed evitare un giro lunghissimo … quel giorno finì con una ravanata micidiale tra i rododendri visto che il sentiero in discesa (percorso ad anello) non lo trovammo e ad un certo punto mi è venuto pure il dubbio di dover bivaccare tra i rododendri tanto era intricata la situazione.
Sorridendo continuo a salire. Sono tranquilla, questi percorsi mi divertono e ho Nano dietro … chissà se lui è altrettanto tranquillo nei miei confronti? :-)
Finisce il canale ma non scolliniamo. Arriviamo ad una cengia fantastica che costeggia la montagna. Una balconata sul sentiero fatto la mattina, sulla Valtellina, sul Disgrazia … davvero molto, molto, molto bello!
Arriviamo dall’altra parte e facciamo una sosta. Chiacchieriamo guardando la “mia” Val Gerola e poi … e poi.
Iniziamo a cercare il sentiero che scende.
Hi hi hi … mica vorrai anche il sentiero, vero?
Alla fine ne avremo incontrati 50 di sentieri/tracce ma nessuno che andava nella direzione voluta.
Nano continua a rassicurarmi: so dove sono!
Io no. Il mio senso dell’orientamento mi dice solo approssimativamente la mia posizione ma ritrovare la macchina no, di questo proprio non ne sarei capace.
Continuiamo la discesa nel bosco, per fortuna pulito, per fortuna con un fondo morbido. Anche se a tratti ripido non sento troppo la discesa.
Certo che se il mio socio ora decidesse di mettere il turbo … ecco, ora sarei ancora li ad aspettare qualcuno che venga a raccogliere i miei resti … :-)
Incontriamo degli alpeggi fino all’incontro con il cerbiatto. Che bello. Uno splendido animale che vediamo a pochi metri da noi. Purtroppo stavamo chiacchierando (ma vah?) e ci ha sentito. Con calma si allontana ma non facciamo in tempo a prendere la macchina fotografica. Quello che mi stupisce di queste bestie è la grazie ed il silenzio con cui si muovo. Semplicemente fantastici.
Arriviamo ad una casa completamente ristrutturata, davvero splendida, e da li alla strada. Tagliando un po’ ecco laggiu’ le macchine: allora? Mi apostrofa il mio socio.
E si, gli devo proprio dare ragione: mi ha riportato alla macchina :-) Va bene, non avevo dubbi, ma il gioco ci sta sempre bene, no?
Casa. La nipotina è li che mi aspetta per raccontarmi l’esperienza del circo. Che meraviglia di bimba! Cosi socievole! E poi merenda, foto, chiacchiere … ma è tardi, Luino mi aspetta, devo andare.
Alla prossima e un grazie ancora a Nano che mi permette di vivere queste splendide esperienze!

Le foto sono di heliS e di Nano, amichevolmente mischiate :-)

Quota partenza: 1.350 m circa
Quota arrivo: 2.496 m
Dislivello, secondo il mio altimetro: 1.238
Tempo totale di marcia comprensiva di soste e foto: 7 ore





3 commenti:

Nevermind1 ha detto...

Ciao Silvia,

magari lo sai già, ma qualche genio ha strappato le catene sul Pizzo di Trona, per cui, se quella era la "cimetta" originaria, sappi che le cose adesso sono un po' più complicate. Il Pizzo Rotondo dove siete saliti dovrebbe essere quello sulla stessa dorsale del Pizzo Alto, giusto (se è quello io c'ero salito da Premana)?

Ciao, complimenti e auguri per il ginocchio (notizia riferita da Andrea). Si tratta del menisco o del crociato?

Bye

Giuliano

heliS ha detto...

La storia delle catene del Trona è un antico tormentone. 2 anni fa c'erano ancora ma io parlo della placca e non della ferrata che sale dal lago. Cmq grazie delle info.
Ginocchio: menisco già dato l'anno scorso, ora mi dovrebbero ricostruire il legamento ... :/
Dal Pizzo Rotondo vedi il Pizzo Alto, anch'io l'avevo salito da Premana.
Ciao e grazie :)
S.

Nevermind1 ha detto...

Ciao,
ad inizio ottobre ignoti hanno segato le catene della famosa placca, per cui ora non sono più utilizzabili. Oramai penso che un'eventuale riparazione (se mai avverrà) sia rimandata all'anno prossimo, per cui, al momento, se volete salire, obbligatoria la corda :-((
In bocca al lupo per l'operazione, mi raccomando dacci dentro con la riabilitazione che è fondamentale. Se ti può consolare sabato dopo 6 anni anche il mio ginocchio ha avuto di nuovo manie di protagonismo (dolore in discesa), boh speriamo sia un'infiammazione passeggera. Complimenti per l'attività degli ultimi mesi, direi un abbinamento di qualità e quantità :-))

Ciao

Giuliano