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18 giugno 2007

Una nuova esperienza - 16/17 Giugno 2007

Si si, lo so che sono gia’ stata a dormire in bivacco, ma mai da sola.
Questa zona è nei miei desideri sin dai primi tempi del fondo, quando vedevo i cartelli per il Lago Tzan, per la finestra, per il bivacco …. Questo nome mi ha sempre incuriosito e la voglia di salire e’ sempre stata tanta.
La prima volta che sono venuta quassu’ era il lontano 2004, ho fatto fatica a trovare la strada ma mi sono innamorata del posto ed e’ da quella data che medito di venire qui a dormire.
La giornata è davvero splendida ma la strada, quella che d’inverno è la pista di fondo, è un picio-pacio, questo significa che ieri sera ha fatto il temporale e che non è detto che a 3.000 m non sia stata neve. Lo so, la meta non è la cima ma il bivacco …. certo che se riuscissi a salire ….
Anche qui pero’ non sono mica sicura di arrivarci. Il bello di andare da soli è che ti puoi scegliere le mete cambiandole in continuazione. L’altra volta ho faticato non poco a trovare il bivacco e so che anche oggi non sarà semplice.
Ed in effetti, non facendo attenzione ai cartelli, mi ritrovo in una zona paludosa che sbadatamente localizzo come lo stagno Loditor.
Pero’ mica mi trovo. Non è cosi che si presente d’inverno. Manca il cartello ed il tavolino. Manca la strada che porta alla balconata del Cervino. Manca il cartello a sinistra dello stagno che indica il bivacco. Manca il cartello per Chateau. Insomma: non è questo il lago!
Ci metto un po’ a realizzare che probabilmente non ho seguito la strada corretta …. e intanto lo zaino pesa sulle spalle. Faccio un giro perlustrativo li intorno e decido di tornare indietro.
Ovviamente, al bivio tra strada e sentiero, c’è uno splendido cartellino giallo che indica l’Ospice de Chavacour e allora mi viene in mente che questo nome l’avevo già visto sulla relazione.
Riparto, e mi ricordo il sentiero, le assi che hanno messo per evitare la zona paludosa, il tavolino con le panche, e finalmente arrivo allo stagno Loditor.
Ho incontrato 2 signori visti poco dopo la partenza: “Ah no, torniamo indietro, prima di prendere un “lavone” visto il nero che arriva da la” ed il la e’ proprio la direzione che devo prendere io.
Stranamente non mi preoccupo. Effettivamente il meteo dava temporali nel pomeriggio sera ed io ho fatto ben piu’ tardi del previsto (una mi svista mi ha costretto a tornare indietro quasi all’inizio e cosi ho perso pure un’altra ora :( )
I torrenti che ho incontrato dopo lo stagno erano davvero pazzeschi, pienissimi di acqua ed i 2 ponti che ho passato erano a filo: se domani davvero piove avro’ i miei bei problemi a ripassarli!
Alla fine pero’ la mia costanza trova un premio: il sasso con l’indicazione del bivacco!!!
Ora so che saliro’ lassu.
Al bivio incontro 2 …. beh, ragazzi no, avranno la mia eta’, ma non mi sento neppure di chiamarli signori, insomma: incontro una coppia con cui mi fermo a chiacchierare.
Lui guarda il mio zaino e poi mi chiede: “Vai a bivaccare?” Sorrido, si :)
Allora mi spiega come riprendere il sentiero dopo le mucche e, come se mi leggesse nel pensiero o piu’ semplicemente sa che non è facile districarsi in mezzo a tutte queste interpoderali, e mi dice che ora non mi posso piu’ sbagliare. Ci vorra’ un’ora, ma il cartello indica un’ora e mezza e, visto lo zaino ed il fatto che sono stanca, ci credo un po’ di piu’. Mi dicono inoltre che al bivacco non c’è nessuno … meno male!
E meno male che alla fine ho deciso per i Nepal! Ormai è pomeriggio inoltrato, i fiumi sono in piena e questo guado mi costringe con i piedi in acqua fino alla caviglia; se avessi messo gli scarponi leggeri avrei ora i piedi a mollo …. e non ho neppure le calze di ricambio!
Ed ecco che si vede, la in fondo, il bivacco ….. ma io sono stanca morta, sono quasi 6 ore che cammino con lo zaino pesante sulle spalle, poco dislivello, ma le ore si sentono. Faccio una fatica incredibile a fare questi ultimi metri, per fortuna ho tutto il tempo, il meteo si e’ rimesso al bello e, visto che dormiro’ lassu’, non mi preoccupa neppure l’ora.
Sono le 17:30 e mi sono sistemata al bivacco. L’acqua non è stata ancora allacciata per cui sono dovuta scendere un po’ per prenderla. Mi sono vestita e ora posso finalmente riposare.
Questa idea di venire da sola in bivacco nasce da almeno l’anno scorso, un’idea che avevo da tempo ma non avevo ancora avuto l’opportunità di attuarla.
In questo strano we l’idea di mettermi alla prova è balenata venerdi, detto fatto.
Sono curiosa di vedere come passero’ la serata, la notte ….
Il bivacco è in muratura e rivestito di legno all’interno. C’è una stufa con i tubi nuovi (leggevo esperienza di fumo denso all’interno a causa appunto dei tubi ormai obsoleti), c’e’ pure la legna ma non accendero’ il fuoco, nonostante abbia il timore del freddo. Ci sono comunque coperte a sufficienza.
Non so se sarei cosi tranquilla in tenda, le pareti “rigide” danno comunque una certa sicurezza. E poi mi sa che ora come ora il peso della tenda non ci puo’ stare sulle mie spalle :(
Sono stranamente tranquilla per il meteo. Se anche domani dovesse piovere, in un’ora e mezzo, anche meno, sono sulla carrozzabile, per cui poco male.
Sono al cospetto della Punta Tzan, una montagna nera e severa, imponente e severa.
Sotto c’e’ il lago che mi sembra davvero ridotto rispetto all’altra volta che sono salita qui.
Dal bivacco c’è una visione sulla Vallèe davvero splendida. Riconosco il Tantane’ e lo Zerbion, quelle cime la in fondo mi sembrano le Chateau de Dames e poi dovrebbero esserci pure il Corno Bussola ed il Corno Vitello.
Di neve ce n’e’ ancora un po’, perfino per salire al bivacco ho attraversato alcuni nevaietti.
Mi sa che la cima tornero’ a farla tra agosto e settembre.
Alle 18 inizio a prepararmi la cena, altro che mangiare alle 21 …. E poi non ho praticamente pranzato e ho fame.
La torta di mele mi regala una brutta sorpresa: non va congelata ….. sa di acqua.
Faccio dentro e fuori il bivacco a seconda del sole coperto dalle nuvole. Tramonta verso le 20. Mi sa che mi metto nel sacco a pelo e anche stasera niente stelle, sono troppo stanca.
Non fa freddo, pensavo peggio.

Mattino.
Suona la sveglia, guardo fuori dalla finestra ed inizia ad albeggiare, ma ancora non c’e’ il classico cielo rosa. Aspetto una mezz’ora e poi esco. Non è gran che come alba e non fa neppure tanto freddo. Qualche foto e poi torno nel mio sacco fino alle 7.
Ho dormito molto bene, freddo nullo, direi. A questo punto aspetto a prendere il sacco a pelo piu’ pesante.
Mi alzo, colazione, sistemo le cose che lascero’ qui, pulisco il bivacco e poi parto.
Ovviamente ho penato un po’ a trovare il sentiero che porta all’altopiano, ma quando sbuco fuori …. Che meraviglia!
La Cima Bianca (3.009 m) mi guarda, ed è davvero bianca a causa delle rocce calcaree cosi diverse da quelle della Punta Tzan.
2.670 m ore 8:40: abbandono l’idea della cima. Neve, ghiaccio …. insomma, preferisco fermarmi qui.
Il Rosa da qui è davvero spettacolare, il cielo inizia solo ora a velarsi, la temperatura e’ molto buona, fresca. Mi fermo un po’ a godermi questa splendida solitudine.
Rientro al bivacco, un salto al lago per un paio di foto e poi rifaccio lo zaino e inizio la discesa.
Ovviamente, arrivata sulla strada mi sono persa il bivio per il Loditor e mi toccano oltre 2 ore si strada noiosissima.
Oltretutto inizio a sentire le spalle stanche, ieri sera non ho mangiato molto e neppure a colazione stamani e ora mi sa che e’ meglio mangiucchiare qualcosa. Per fortuna non fa caldo.
Alla fine trovo un tavolino con le panche e mi prendo il meritato riposo, al sole.
Riprendo.
La strada non finisce piu’. E’ giusta, ad ogni bivio il cartello che indica il Pic-nic me lo conferma, ma inizio a temere che mi portera’ troppo a destra, per cui toppero’ l’arrivo dell’ovovia (o la partenza, dipende da dove la si guarda) dove io ho la macchina.
In effetti e’ stato cosi. Alla fine ho tagliato per campi, mezze marcite (benedetti Nepal!) e mi sono risparmiata un bel pezzetto di strada.
Ora e’ tutto nuvolo, ma cosa importa …. io sono arrivata :)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

che bello...
a me non è mai capitato di dormire per scelta da solo in bivacco. un paio di volte ne avrei avuto occasione ma in entrambi i casi per la noia di aspettare sera ho tirato in vetta in giornata scendendo a dormire in fondovalle.

ciao!

heliS ha detto...

No, io non mi sono annoiata :)
L'idea di salire in cima già il sabato mi era venuta ... ma sono arrivata troppo tardi :(((
Bellissima esperienza comunque, zaino pesante ma ne vale la pena!
Ciao!